Storia di Roma di Ettore Pais
ET10L0GIA DELLE LEGGI ROMANE
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ciascuna legge si narrava l'occasione che l'aveva suggerita. Il ca-
davere trovato in casa di un Sestio avrebbe dato origine alla istituzione dei " vades „ ed a riconoscere il principio che solo i comizi centuriati erano giudici della vita di un cittadino, così il diritto di appello al popolo si illustrava con la leggenda di Orazia uccisa dal fratello. Il racconto di Verginia e delle due tavole posteriormente redatte dai consoli Valerio ed Orazio, pare collegarsi con la trasformazione parziale di una legislazione dura ed inflessibile e con l'aggiunta posteriore di norme più eque e più popolari, che la tradizione suppone fissate dai decemviri, a seconda dei casi, dipinti come giusti, ovvero come malvagi. Così l'aneddoto del figlio di un Publilio o di un Veturio, che dà origine al provvedimento del dittatore Popilio o dei consoli Petelio e Papirio, rappresenta quella forma poetica, che fu data ad una delle principali disposizioni di una legge inspirata ad un maggior riconoscimento dei diritti della plebe, legge che venne probabilmente inclusa nella redazione delle XII tavole fatta al tempo di Appio Claudio e di Gneo Flavio. (1)
(lj Rispetto alle varie forme e tendenze con cui fu raccontata la storia del decemvirato v. s. parte I, p. 558 sgg. Qui gioverà ricordare che secondo Diodoro, XII, 24, Virginia, dopo la richiesta del falso padrone, è tratta addirittura in schiavitù, mentre secondo la tradizione di Livio, III, 44, e di Dionisio, XI, 29 sqq., gli avvocati obbligano Appio Claudio ad accordare il " vindex li-bertatis „ ed invocano le u vindiciae secundum libertatem, „ secondo la legge formulata dallo stesso Claudio.
Se Diodoro porga una tradizione differente, o se invece questa e le altre divergenze siano in parte effetto della relativa brevità con cui compendia le sue fonti può essere oggetto di controversia non sempre risolvibile. Ad ogni modo di ciò non hanno tenuto conto quegli storici e quei giuristi, che in base all'esame della procedura hanno vanamente tentato ristabilire la forma originaria di un racconto che non è poi vero, e che, come ho sopra mostrato, è pura leggenda. Ove poi la redazione di Diodoro riferisse la forma rigida e più antica della procedura anderebbe notato che la sua versione (sebbene nel suo sunto si dica delle dieci tavole fatte dai decemviri e delle due aggiunte in seguito dei consoli Valerio ed Orazio) si accorderebbe con la redazione che dai due consoli succeduti ai decemviri faceva abrogare e mutare le ultime due tavole contenenti inique disposizioni.
Che queste due ultime tavole si riferissero alla libertà individuale insegna lo stesso processo di Virginia, che è causa della rivoluzione. Questo processo, se-
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (338/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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