Storia di Roma di Ettore Pais

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      SULLE CONDIZIONI FATTE DA ROMA ALLE CITTÀ VINTE. 295
      dopo che i Privernati erano stati puniti e dopo quindici anni che i Romani avevano presa aspra vendetta di quelli di Velletri. (*) Se la data del 323, come paiono attestare altre circostanze, è meno inesatta di quelle del 338 e del 329, è lecito conchiudere che la vendetta che i Romani presero dei senatori Veliterni e Privernati, avvenne molto dopo il tempo assegnato dalla cronologia liviana. (-) Per altre vie ci accostiamo di nuovo a tempi più vicini anche rispetto alla presa di Priverno, e risulta quindi sempre più manifesto che la tradizione accolta da Livio presuppone come avvenuto in un breve periodo di anni ciò che si svolse entro termini più lontani, che concentra nel 340-338 fatti che in parte succedettero innanzi, in parte qualche decennio dopo. (3) Con ciò si accorda la circostanza che secondo una redazione cronologica diversa da quella accolta da Livio, i Formiani ed i Fondani sarebbero stati enumerati fra i cittadini romani privi del diritto di suffragio solo tre anni dopo che in simile modo sarebbe stata regolata la condizione giuridica di Capua ed in cui sarebbe stata dedotta la colonia di Cales, vale a dire non nel 338 a. C. beusì nel 331 a. C. (4)
      Che la tradizione liviana rispetto al 340-338 non meriti spesso fede mostra, come notammo, quanto egli racconta intorno al gene-
      C) Cfr. Liv. Vili, 37 con Vili, 14; Plin. NH. VII, 136.
      (2) V. s. p. 254. sg.
      (3) A simili risultati conduce del resto la storia di Preneste, perchè le parole di Plinio, XXXIII, 17, rispetto al prenestino Anicio che nel 304 a. C. diventò edile curule: u qui paucis ante annis hostis fuisset, „ male si spiegano riferendole al 338, e sono meno inesatte ove siano attribuite al 322 a. C. o magari a qualche anno successivo. Sul che v. al cap. sg. Anche la storia del tribunato di M. Flavio accusatore dei Tuscolani il 323, Liv. Vili, 37, si collega con le vicende del 337 a. C. Liv. Vili, 22, 4.
      (4) Vell. I, 14, 3: * Sp. Postumio Veturio Calvino consulibus (334 a. C.) Campanis data est eivitas partique Samnitium sine suffragio, et eodem anno Cales deducta colonia . interiecto deinde triennio Fundani et Formiani in civi-tatem recepti (331 a. C.), eo ipso anno, quo Alexandria condita est Velleio all'anno successivo pone la legge sulla * eivitas sine suffragio „ degli Acerrani, essendo censori Q. Publilio e Sp. Postumio. In ciò, rispetto al fatto, egli si accorda con Livio, VIII, 17, 2; ma secondo il computo varroniano tale censimento cade nel 332 a. C.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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