Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLE RELAZIONI FRA ROMA ED ANZIO.
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Per Tanno 318 la cronologia varroniana, che anche rispetto a questo tempo ha sempre un valore approssimativo, accanto al nuovo ordinamento della colonia di Anzio, fa pur menzione dei prefettiquali obblighi imponeva il culto di Castore e Polluce cui essi avevano innalzato un tempio nel Foro: xaì sv jìsv x^ àyopóc Atoaxoóptov ispòv ISpuaajiévoog xip,av, aggiunge che stcccuoccv &'aùxoÒ£ (cioè gli Anziati) 'Posatoi xvjg xoiaóxy;c stuxyj-Ssuaewg (cioè della pirateria). Dal Droysen, Itisi, de VHellénisme ed. Bouché-Leclercq, II, p. 569; cfr. Niese, Geschichte d. griech. u. maked. Staaten9 I, p. 371, n. 2, questo fatto viene collegato con le relazioni del Poliorcete con Àgatocle e l'Occidente verso il 290 a. C. Il ravvicinamento è assai probabile sebbene, come risulta da quanto dico qui sotto, non possa escludersi la presenza di qual-che nave predatoria anziate nei mari della Grecia anche per gli anni anteriori.
Il Niese, ì. t\, crede che le parole attribuite a Demetrio apd Strab. i. c., rispetto ai Romani, axpaxvjysìv xs ap,a xvjg 'IxaXtag non vennero scritte da lui perchè potevano essere riferite ai Romani solo dopo il tempo di Pirro. Non credo che il Niese colga nel segno. Dopo la battaglia di Sentino 295 a. C. in cui Etruschi; Galli, Sanniti etc. si unirono contro Roma, costei aveva già conseguita una vera supremazia politica su tutta la Penisola; perciò di questa vittoria con termini ampollosi e con esagerazioni notevoli già si faceva menzione dal Duride di Samo apd Diod. XXI, 6, ossia da uno storico contemporaneo agli avvenimenti.
Queste parole attribuite a Demetrio porgono anzi la controprova della bontà dell'ipotesi del Droysen pure accettata nella sostanza dal Niese, e con la data del 290 si accorda forse anche il fatto che il tempio di Castore e Polluce nel Foro a cui Demetrio accenna fu forse fondato poco dopo il 306, in cui davanti al tempio di Castore e Polluce si dice decretata una statua a Marcio Tremulo, il vincitore degli Ernici, Liv. IX, 43, 22; Plin, NIL XXXIV, 24 e verso il 304 a. C. in cui si afferma istituita V u equitum transvectio „ Liv. IX, 46, 15;
Dion. Hal. VI, 14 (per un ulteriore esame di tali notizie v. oltre al cap. sg.) Non è infatti del tutto improbabile che nelle parole di Straberne testé riferite: tspèv [Spusajaévoug, vi sia un accenno all'edificazione recente di tal tempio,
Checche sia di ciò è evidente che la pirateria degli Anziati non ebbe termine, come Livio, Vili, 14, 8, lascia pensare, nel 338 a. C.: u naves inde longae abactae, interdictumque mari Antiati popnlo est, „ ma solo qualche anno dopo il 290. In altri termini ciò dovette avvenire solo verso la fine delle guerre san-nitiche. Dalle parole di Demetrio si ricava che questi accusava gli stessi Romani delle piraterie degli Anziati xat Xvjaxr^pta èxjiéjiTCsw, sebbene fossero GOYysvsìg ai Greci, queste parole accanto alla dichiarazione xaticsp f)ovj 'Pcojiacotg ùtcoc-xoóovxss (cioè gli Anziati) non solo provano che prima del 290 (ad ogni modo del 286 in cui Demetrio fu fatto prigionierio), Anzio era realmente caduta in potere dei Romani, ma coincide con il fatto che le più antiche monete di bronzo di Roma aventi impressa la prora di una nave, come simbolo di città avente relazioni marittime, furono battute verso il 330 a. C. Con questa notizia infine
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899
pagine 746 |
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Pagina (344/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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