Storia di Roma di Ettore Pais
INTORNO ALLE ASSEGNAZIONI DELLE TERRE DEI VINTI,
299
cora ne] 329, ed anzi qualche anno più tardi, a conferma della stessa tradizione, era libera ed indipendente. Ammessa l'aggregazione dell'agro Falerno al pubblico territorio romano verso il 318-313 si intenderebbe anche come sino dal 318 o meglio dal 313 si discorresse di " praefecti ad iura reddenda „ in codesto territorio. Ma, come abbiamo già fatto valere, non è credibile che sin d'allora costoro avessero facoltà di ingerirsi nelle faccende dei limitrofi alleati Campani; vi sono invece ragionevoli motivi per pensare che di tali prefetti a Capua non si possa discorrere prima del 211 a. C. (*)
Le nostre conclusioni rispetto all'agro situato a sud di Capua ed alla tribù Falerna, sono interamente simili a quelle che già conseguimmo esaminando le notizie relative alla conquista di Priverno ed alla istituzione della tribù Ufentina. Dobbiamo pertanto essere guardinghi anche rispetto alla divisione dell'agro latino nel 340 a. C. Può darsi che le notizie relative ai due iugeri accordati ai cittadini Romani e tolti agli alleati Latini nel 340 a C. si colleghino con quelle relative al 332, per il quale si parla della formazione delle tribù Maecia e Scaptia. (3) Ma nessun fatto sicuro ci rende
(*) Livio, IX, 20, 5, pone la creazione dei prefetti a Capua nel 318; ma dal confronto con quanto dice poco dopo per gli anni 315-814 e con ciò che riferisce Diodoro, XIX, 72 sgg. (v. nota precedente), risulta che secondo un'altra redazione questo fatto cadeva verso il 314 o 313. Su ciò, oltre alle cose sopra notate, v. p. 231, n. 1, s. p. 252, va forse aggiunto che Calatia, una delle città in cui venivano inviati i u praefecti „ v. Fest. p. 233 M s. v. praefecturae, secondo alcuni annali sarebbe stata conquistata dai Romani solo nel 313 a. C. Liv. IX, 28, 6, e che secondo Diodoro, XX, 80, nel 306 a. C., essa è ancora socia e non città romana. Si capisce invece come, dopo la line delle guerre puniche fa parte Capua ormai vinta e disfatta) Roma si attribuisse la facoltà di inviare " praefecti „ anche nelle città " foederate „. Ma la protesta che fecero i Gaditani, Liv. XXXII, 2 ad a. 199 a. C., conferma la impossibilità dal lato legale della presenza di tali ufficiali nel territorio di città federate, per lo meno rispetto ai tempi di cui parliamo.
Che i Campani, al tempo del loro fiorire, possedessero una parte del territorio posto sulla destra del Volturno è esplicitamente dichiarato dalla stessa tradizione, Liv. XIII, 11, 13: * Falernus (i. e. ager) qui populi Campani fuerat Ai Campani si attribuiva anche l'agro Stellate, in cui si trovava anche Cales, Liv. IX, 44, 5; va poi rilevato che Capua fu in seguito inscritta nella tribù Falerna.
(2) Cfr. Liv. Vili, 11, 13, con 17, 11; IX, 20, 7. Dove fosse la città di
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (346/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Falerno Campani Capua Capua Falerna Priverno Ufentina Romani Latini Maecia Scaptia Livio Capua Diodoro Calatia Romani Liv Diodoro Capua Roma Gaditani Liv Campani Volturno Liv Falernus Campani Ai Campani Stellate Cales Liv Capua Falerna Cfr Fest
|