Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (352/795)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      I PIÙ ANTICHI TRATTATI FRA ROMA E CARTAGINE
      305
      stesso sulla via retta e ci autorizzi a sospettare dell'esattezza con cui vennero tradotte in greco talune parole del testo latino. Nel più antico trattato punico romano, che Polibio assegna al primo anno della repubblica, ossia al tempo dei psendo consoli Bruto ed Orazio, e che le tradizioni annalistiche romane meno scorrette attribuiscono al 348 (ossia al 344 di Diodoro), od anche al 343 a. C. (che equivale al 340 a, C. di questo autore) vengono ricordati come soggetti a Roma gli Àrdeati, gli Anziati, i Laurentini, i Cir-ceiensi, i Tarracinensi, vale a dire quei popoli, che, stando alla pseudo storia ufficiale, sarebbero di già stati domati all'età di Tarquinio il Superbo, ma che, per conferma della stessa tradizione nazionale, vediamo ancor indipendenti poco prima del 343 a. C.
      Sembra pertanto non sia esatta la versione greca della parola latina, che indicava la condizione giuridica dei federati verso Roma. E da codesto primo trattato appare manifesto che Roma stipulava patti per la sola regione latina, senza accennare menomamente al paese posto a nord del Tevere ed al sud di Circei e di Tarracina. In esso Roma confessa anzi di non essere nemmeno signora di tutto il Lazio, ed accenna all'esistenza di una serie di città con le quali non aveva trattati, con cui non aveva rapporti di amicizia. È vero che, pur essendovi incertezza sull'anno preciso a cui debba essere riferito il primo trattato, esso va in ogni modo attribuito al tempo immediatamente anteriore alle relazioni con Capua, che la tradizione pone nel 343 a. C. Ma codesti limiti territoriali della supremazia romana vengono presupposti anche per il secondo trattato, il quale, secondo ogni verosimiglianza, risponde a quello che da Livio è menzionato per il 306 a. C. (l) Questi fatti
      (l) Nel primo trattato, v. Polyb. Ili, 22, 11, i Cartaginesi si obbligano a non recare danno agli Ardeati, Anziati, Laurentini, Circeiensi, Tari-acini: ciXXov
      [ir^iva Aaxcvtov, oaoi àv ÒTtYjxocn (cfr. nel secondo trattato ib. 24; 5: tìóàiv -uva p.7) ooaav ÒTCYjxoov *Pa)p.a{oig). Considerando che egli dichiara riferire il testo di quel documento interpretato con la maggiore fedeltà (ag xaftóaov -rjv Sovaxòv axpigsaxaxa 3tsp(iyjvsfjaocvxsg yjjiscg UTCOYSYpacpafiev, ib. 22, 3) dovremmo reputare che questi popoli erano u in dicione „. Tuttavia, ove si consideri che Polibio, immediatamente dopo, aggiunge che l'interpetrare quel documento era difficilissimo, tantoché alcuni punti non lo capivano che con molta fatica i più intelligentiPais, Storia di Roma. Voi. I. - Parte li. 20


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

Pagina (352/795)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Polibio Bruto Orazio Diodoro Roma Anziati Laurentini Cir-ceiensi Tarracinensi Tarquinio Superbo Roma Roma Tevere Circei Tarracina Roma Lazio Capua Livio Cartaginesi Ardeati Anziati Laurentini Circeiensi Tari-acini XXov Aaxcvtov TtYjxocn TCYjxoov Sovaxòv UTCOYSYpacpafiev Polibio Storia Roma Ili Considerando