Storia di Roma di Ettore Pais
I PIÙ ANTICHI TRATTATI TRA ROMA E CARTAGINE.
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fatto che nel 306, stipulando un trattato marittimo con i Cartaginesi, Roma non aveva diritto di occuparsi dei popoli marittimi posti al di là dei confini del Lazio, e che anzi in quest'anno lo
1° Città suddite di Roma: u cives sine suffragio „ (ad es. Ostia), delle quali quindi nel trattato non si fa parola.
2' Città federate, che riconoscevano la supremazia di Roma, ossia Lamento, Ardea, Anzio, Circei, Tarracina, e quindi espressamente nominate.
3' Città indipendenti, con cui non v'erano trattati e quindi non nominate.
4° Città indipendenti non federate e quindi non menzionate. (Fra queste possiamo ad es. riferire anche alcuue di quelle interne, che pur essendo lontane dal mare avevano relazioni marittime, come ci fa intendere il passo di Livio, IX, 42, li, ove degli Ernici dice che nel 306 raccolti ad Anagnia decretarono guerra contro Roma: u in circo quem Maritimum vocant „).
Città come Preneste e Tuscolo a seconda del momento e delle circostanze dovettero far parte della 3a ovvero della 4a categoria.
Polibio, III, 26, 1, dice che gli originali dei trattati di cui porge il testo, si conservavano ancora al suo tempo: sv x^X^I10^1 ^apà Kamxc&Xiov
sv xto xtov àyop:xvóna>v tajJLtsttp. L'edificio qui indicato, come vide il Mommsen, roem. Staatsrecht, II2, p. 480, n. 2, va identificato con 1' u aedes thensarum „ sul Campidoglio, presso il tempio della Fides e di Giove Capitolino; ed è perfettamente logico che tali documenti si trovassero sotto la custodia degli edili curuli, che la traduzione liviana VI, 42, 12 (v. s. p. 148 sgg.), fa sorgere nel 366 per curare i ludi di Giove Capitolino. Ma è anche evidente che, per le stesse ragioni per cui i libri lintei citati da Elio Tuberone e da Licinio Macro, custoditi nel tempio di Giunone Moneta sulla rocca, non potevano in nessun caso far fede per gesta anteriori al 344, in cui secondo la tradizione fu eretto tale tempio, così i trattati punico-romani conservati presso il tempio di Giove Capitolino, in un edificio a parte, sotto la tutela degli edili curuli, non vi dovettero essere riposti in età anteriore al 366. Ove poi l'istituzione degli edili curuli, come è probabile, al pari dei ludi capitolini cadesse qualche decennio dopo questo termine (cfr. oltre al cap. IX), in ciò non avremmo che ulteriori conferme sull'età approssimativa del primo di tali trattati. Ciò risponderebbe sempre più alle tradizioni di Diodoro, XVI, 69, e di Livio, VII, 27, secondo i quali il primo trattato con Cartagine fu stipulato nel 344, ovvero nel 348 (il 344 di Diodoro risponde al 347 a. C. di Livio).
Se la data del 348 = 344 sia esatta o, se sia invece preferibile quella del 343 = 340 è un'altra questione per la quale va tenuto conto di Oros. III, 7, 1, che ha il 355 a. C.; sul che v. oltre.
La data del secondo trattato, ossia all'ambasciata punica di cui parla Livio, VII, 38, all'anno 343, sta ad ogni modo rispetto al trattato del 348, Liv. VII, 27, come la guerra degli Anziati e di Satrico del 348 a. C. sta rispetto a quella contro gli stessi popoli per il 341 Liv. VII, 27; Vili, 1, così come le disposizioni di un Manlio nel 347 rispetto all'usura stanno di fronte a quelle prese nel 342 sull'abolizione dell'usura dopo la sedizione Manliana, Liv. VII, 27; cfr. VII, 42.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (354/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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