Storia di Roma di Ettore Pais
LE PIÙ ANTICHE RELAZIONI FRA ROMA E CERE.
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i Ceriti, ricordando ai loro antichi alleati di quante benemerenze si fosssero resi meritevoli circa quaranta anni innanzi, avrebbero chiesto umilmente perdono, così come si diceva dei Privernati per il 329 a. C.; i Romani avrebbero poi loro concessa pace per cento anni. (*) Con questo avvenimento parrebbe conciliarsi la notizia che
(x) 11 frammento 33 di Cassio Dione, come ha veduto il Boissevain, nella sua classica edizione di questo autore, p. 138, non si riferisce alla guerra con i Ceriti del 353, bensì al 273. 11 Boissevain ha visto che nel sunto di Zonara, Vili, 6, è caduta la parola AyoXXaiot. Non intendo quindi perchè egli si riferisca al Mommsen, roem. StacUsrecht, III, 572, 3, che per il u foedus „ con Cere accetta la data tradizionale del IV secolo.
Nel territorio tolto a Cere, dal 264 a. C. venne probabilmente fondata la colonia di Castrum Novum, Vkll. I, 14, 8 (cfr. s. p. 241, n. 1) e successivamente, nel 257 e nel 241, furono dedotte Fregene ed Alsio. Anche Pirgi verso questi stessi anni (ad ogni modo qualche tempo prima del 191 a. C.) dovette essere fondata su questa medesima spiaggia tolta agli Agillei. 1 Romani, con una fitta serie di castelli o di colonie, cercarono di assicurarsi le spalle dalla parte delle Maremme dal pericolo di una invasione nemica. La grande spedizione gallica del 225 a. C. e la battaglia combattuta presso Talamone mostrarono ad esuberanza come queste misure non fossero esagerate.
Rispetto al tempo in cui il territorio di Cere diventò per metà romano non porge, come può apparire a primo aspetto, un dato di grande valore cronologico la notizia di Teofrasto, hist. plani. V, 9, intorno alle navi romane andate sulle coste della Corsica. Anche ammesso, cfr. Punio, XII. Ili, 57 sq., che essa vada riferita agli anni immediatamente anteriori al 314 a. C., non conosciamo la natura delle relazioni esistenti fra i Ceriti e Romani prima del 273, e non sappiamo se i Ceriti fossero i soli Etruschi, i quali possedessero terre sulle coste della Corsica. Il fatto che verso la metà del VI secolo gli Agillei o Ceriti, come alleati dei Cartaginesi, cacciarono i Focei dalla Corsica, e che Dionisio I di Siracusa, durante la campagna in cui attaccò Pirgi, fece pure una spedizione verso quest'isola; Strab. V, p. 226 C, avvalora l'opinione che i Ceriti vi avessero sempre un dominio. Noi ignoriamo se accanto ad essi vantassero simili diritti i Populoniensi, i Volterrani, i Pisani, popoli, che, sebbene facessero parte della confederazione etrusca, nondimeno dovevano essere fra loro rivali. E naturale ammettere che esistessero gelosie fra le varie città della lega etrusca, come ve ne erano fra quelle della confederazione latina, ad es. fra Ardea ed Aricia, fra queste e Roma. Le coste della Corsica si vedono chiaramente da quelleX
delle città dell'Etruria marittima settentrionale. E evidente che tale vista doveva tentare la cupidigia dei Pisani e dei Volterrani, ossia di quei popoli che verso Roma appaiono poi alleati nel III secolo. Di quale natura fossero però tali relazioni politiche per le età anteriori, ossia per il tempo delle guerre di Roma contro Cere e Tarquinì Sfatta eccezione per Roselle e Volterra, sul che
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (356/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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