Storia di Roma di Ettore Pais

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      320 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      lano duplicazioni anticipate di avvenimenti posteriori, dei quali parte va riferita agli anni 172 o al 131 a. C. Va aggiunto che codesto M. Claudio Marcello eletto dittatore nel 327 è quello stesso personaggio che sarebbe stato console nel 331, ossia nell'anno in cui, come unico avvenimento, figura quella congiura delle cento-settanta matrone avvelenatrici, che, a conferma dello stesso Livic, non era ricordata da alcuni annalisti, e che teste vedemmo essere la trasformazione o l'anticipazione di fatti molto posteriori, e collegarsi forse in parte con Fabio Massimo, il successore e poi collega del celebre Claudio Marcello nel 214 a. C. Secondo tutte le probabilità siamo di fronte ad una delle falsificazioni dei plebei Claudi Marcelli del III secolo, i quali, a giustificazione delle loro ambizioni politiche, e per nascondere il recente loro arrivo all'amministrazione della pubblica cosa, si vantavano di antiche u imagines „ più o meno posticcie. Xiuno infatti dei Claudi Marcelli figura nei Fasti, ad eccezione del nostro preteso console del 331, eletto dittatore nel 327. Chi tenga presente che la storia esterna di questi medesimi anni non soltanto contiene spesso anticipazioni di fatti non anteriori al 306, ma fu addirittura narrata sotto l'efficacia delle condizioni dei Campani dopo il 216 a. C. non troverà certo strano che l'abdicazione del 327 si riveli come un'imitazione di quella del 215 a. C. (*) I risultati ai quali siamo fin ora giunti troveranno tosto ampia ed inaspettata conferma dall'esame delle narrazioni relative alle storiche guerre sannitiche. Parrebbe frattanto opportuno riassumere le osservazioni sin qui fatte, e tentare di determinare quale e quanta
      (l) Si noti che tanto per Fabio Massimo Cunctator (Plut. Fab. I, 8) quanto per il figlio del celebre Claudio Marcello (Liv. XXVII, 27, 13) ci è detto che esistevano laudazioni domestiche, scritte dal primo, in onore del figlio, da Marcello in onore del padre. Livio, XXII, 31, 11, a proposito di Fabio Cunctator, notava le falsificazioni domestiche. Che lo stesso valga anche rispetto al figlio di Marcello risulta da ciò, che Celio Antipatro, che pure ebbe sott'occhio il racconto che costui faceva della morte di suo padre nello scontro con Annibale (scontro al quale, si badi, diceva di aver preso parte), nondimeno tale racconto contrapponeva ad altre due narrazioni, delle quali una egli reputava : a prò inquisita ac sibi comperta, „ Liv. XXVII, 27, 12 sqq. Che le magistrature del 331 e del 327 a. C. siano una sola cosa credo dimostrare oltre ai cap. sgg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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