Storia di Roma di Ettore Pais
324 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
A chi tornasse gradito estendere tali raffronti non mancherebbe materia di ampie e di estese ricerche. I risultati ai quali condurrebbe una tale ricerca sarebbero sempre notevoli, talora sorprendenti. (*) Per il fine che noi ci proponiamo basti aver constatato nelle linee fondamentali tale fenomeno. A noi sia sufficiente rilevare che esaminando con simile criterio alcuni dei dati attribuiti al V secolo, ad esempio quelli relativi all'origine della federazione latina, si può ritrovare qualche elemento, che. ove sia usato con molta cautela, può giovare ad integrare nella sua essenza od in qualche particolare una parte della storia di quella lotta, che nella seconda metà del IV secolo, i Romani sostennero contro vari popoli, particolarmente contro i Latini e gli Aurunci.
In Spusio Vecilio di Lavinio, uno dei due pretori dei Latini nemici dei Romani al tempo di Tulio Ostilio, (2) è ovvio riconoscere quello Spurio Cassio Vicillino, che essendo console nel 493, ossia nell'anno della prima secessione della plebe, avrebbe fatto quel " foedus aequum „ con i Latini, che da lui ebbe nome. Spurio Cassio ci è presentato come nemico dei Romani alla stessa maniera che i Tarquinì di Laurento, in opposizione a quelli di Roma, sono dipinti quali salvatori della Città. (3) Spusio Vecilio è detto di Lavinio perchè Lavinio-Laurento erano il centro della più antica confederazione latina con cui il " foedus, „ a conferma della stessa tradizione, venne rinnovato dopo la vittoria del 340 a. C. (4) Ed è ovvio riconoscere che Lavinio e Laurento ricompaiono in modo
(*) Questi risultati sarebbero in ogni caso più utili e fruttuosi di quelli che molti dei critici moderni (fatta eccezione naturalmente per alcuni, e soprattutto per il sommo Mommsen), hanno tentato, ma quasi sempre vanamente, conseguire in mezzo secolo di puerile esercizio accademico, mirando a precisare in ogni caso il nome di ciascuno degli annalisti, dai quali derivano le singole notizie di Livio e di Dionisio, senza cercar poi di determinare nel complesso la genesi ed il valore dei racconti a noi tramandati.
(2) Dion. Hal. Ili, 34. Occorre appena ricordare che Spusius sta a Spu-rius, come Fusius (Liv. I, 24, 6, III, 4. 1) e Papisius (Cic. ad fani. IX, 21) stanno a Furius e Papirius.
(3) Dion. Hal. V, 54; cfr. s. parte I, p. 462 sgg.
(4) Liv. Vili, 11, 4.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (371/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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