Storia di Roma di Ettore Pais
LE RELAZIONI FRA TUSCOLO E ROMA NEL SECOLO IV. 341
sull'Esquilino, ossia nella regione ove era la " turris Mamilia „. Questa venne infatti detta cosi da quei Marnili, che dovevano essere alla testa dei Tuscolani nel IY secolo, ai quali, la tradizione dà un vetusto antenato nel genero di Tarquinio il Superbo.
Il mitico eponimo del colle Tarpeio, il fondatore della federazione romana-latina, venne in tal modo congiunto con il leggendario discendente di Ulisse e di Circe, con il fantastico rappresentante della più antica confederazione Tuscolana. Ma non è improbabile che le relazioni di alleanza, che si suppongono contratte fra Tarquinio il Superbo ed Ottavio Mamiiio, al pari dell'ipotetico aiuto recato ai Romani da un altro Mamiiio dittatore dei Tuscolani al tempo di Àppio Erdonio (460 a. C.), riflettano quella condizione tutto affatto particolare che esisteva tra Tuscolo e Roma, fra la più antica e la più recente metropoli del Lazio. Per effetto delle vittorie conseguite nella seconda metà del IY secolo, Roma stipulò separate alleanze con le singole città latine. Che Tuscolo fosse tra le più favorite, risulta fra l'altro anche da ciò, che ancora al tempo di Cicerone, gli altri municipi messi assieme non contavano tante famiglie che avessero raggiunto il consolato e le altre cariche en-
fine del IV secolo parrebbe potersi ricavare da quanto abbiamo osservato s. p. 296, n. 3 eppoi da ciò che la dedica di esso dalla tradizione è collegata con la vittoria sui Latini al lago Regillo del 499 a. C., Liv. II, 21, Dion. Hal. VI, 14 ad a. 496 a. C.
Rispetto ai culti di Aricia va ricordato che da cotesta citta sarebbero state trasportate a Roma le ossa di Oreste, Hyg. fab. 261; Serv. ad Aen. II, 116, che si dicevano sotterrate sotto il tempio di Saturno, il quale fu appunto eretto verso la metà dei IV secolo, e che da essa derivava pure il culto di Virbio (ossia di Servio Tullio) e di Diana Aventinense, v. s. parte I, p. 331 sgg.
Che nell'Aventino fossero stati fissati i cittadini delle città latine vinte, è esplicitamente attestato dagli antichi, v. s. cfr. parte I, p. 331. E dagli antichi, Liv. I, Dion. Hal. IV, 25 sqq., è pure espressamente dichiarato che l'istituzione di Servio Tullio del tempio di Diana Aventinense stava in relazione con l'egemonia di Roma sui Latini. E poi evidente che la pretesa legge Icilia u de Aventino publicando, „ fissata pochi anni prima del fantastico decemvirato (456 a. C.), rappresenta un'altra versione proleptica intorno alla costituzione del comune dell'Aventino. Appunto in causa del carattere suo plebeo e forestiero, dell'esistenza dell'asilo degli schiavi, infine dell'origine sua recente, durante la libera repubblica, questa comunità non fu mai inclusa nel pomerio, v. Gell. NA. XIII, 14, 4; Sen. de brev. vita e 13, 8. Intorno al culto di Giove Capitolino v. s. p. 181 sgg; 198 sgg.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (388/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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