Storia di Roma di Ettore Pais
34:2 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
ruli quanto essa sola. (*) Ha tutta l'apparenza di non esser vero, quanto forse raccontava anche il tuscolano Catone, che a Mamilio venne accordata la cittadinanza romana nel 460 a. C. Tutto fa però credere che questa fu concessa a quei Marnili Turrini, che nel 323
0 verso questi tempi', al pari dei Fulvi, si schierarono dalla parte dei Romani e vennero ad abitare presso la Suburra, nella regione dell'Esquilino. (2)
(*) Cic. prò Piando, 8, 19 : c tu es e municipio antiquissiino Tusculano, ex quo suut plurimae familiae consulares, in quibus est etiam Inventia — tot ex reliquis municipiis omnibus non sunt — cet. „ Così uu tuscolano Iuvenzio sarebbe stato il primo fra i plebei a conseguire l'edilità curule, Cic. ih. 24, 58; cfr. Dessau, ad CIL. XIV, p. 253. Fu pure un * Mamilius Atellus „ il primo fra
1 plebei, a conseguire nel 209 il grado di * curio maximus, „ Liv. XXVII, 8, e parrebbe doversi peusare ad un Tuscolano.
(2) Liv. Ili, 29, 6 ad a. 458: u L. Maurilio Tusculano adprobantibus cunctis civitas data, „ ciò che ci attenderemo per il 458 v. Liv. Ili, 18. Catone apd Prisc. VI, p. 227 H, diceva: 44 nani de omni Tusculana civitate soli Lucii Mamilii beueficium gratum fuit Se con ciò Catone accennasse ad un fatto del 460-458 a. C., ovvero di età posteriore, non abbiamo più modo di definire; sebbene tutto faccia credere che chi parlava del dittatore Egerio Levio Tuscolano, non dovesse scemare i vanti della sua patria rispetto all'ipotetico aiuto recato verso la metà del secolo a Koma. Certo a favore dell'opinione che il fatto riferito per il 460 od il 458 vada attribuito al 323, sta anche la circostanza che per ambedue gli anni si parla del Campidoglio occupato da congiurati, Liv. III, 18; Vili, 37; cfr. s. parte I, p. 531. A favore di tale opinione sta pure la circostanza che i Mainili non arrivarono al consolato prima del
265 a. C.
Sulla * Turris Mamilia „ v. Fest. p. 178 M, s. v. october equus; cfr. Paul. ep. Fest. 131; Plut. q. Poni. 97. Pare sia lecito pensare che la stretta alleanza fra Tuscolo e Roma volga a spiegare l'abitazione dei Tuscolani in una parte dell'Esquilino, ossia sull'Oppio soprastante al pari del Cispio alla Suburra, e che ciò abbia pure dato origine alla leggenda che il colle fu chiamato così: u ab Opita t Oppio Tusculano, qui cum praesidio Tusculano missus ad Romani tuen-dam, dum Tullus Hostilius Veios oppugnaret, consederat in Carinis, et ibi castra habuerat, „ Varr. apd Fest. p. 348 M, s. v. septimontio; cfr. Ovid. fast. III, 245.
Che l'Oppio abbia avuto o no nome dalla gens Oppia è più che discutibile; ma non manca qualche lieve indiziò che faccia pensare all'origine tuscolana degli Oppi; fra gli altri questo: che un Oppio, accanto ad un Manilio, sono i duci dei due eserciti romani ribellatisi contro i decemviri nel 449. I codici di Livio, III, 51, 10 hanno * Manilius, „ ma il testo di Dionisio, XI, 44 ha enon è escluso che nei testi antichi si facesse menzione di uno dei Marnili di Tuscolo. Va infatti notato che * Sex Manilius „ viene dall'Algido sopra Tuscolo
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (389/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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