Storia di Roma di Ettore Pais
LE RELAZIONI TRA TUSCOLO E ROMA NEL IV SECOLO.
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Troppo cammino dovremmo percorrere ove volessimo indagare e raccogliere tutti quegli ipotetici avvenimenti dell'età regia o dei primi decermi della repubblica, che paiono trovare la loro spiegazione nelle vicende del secolo IV anch'esse più o meno travisate.
v. Dion. Hal. I. c. Ammessa l'orìgine tuscolana degli Oppi si spiegherebbe ancor meglio perchè Catone il vecchio si oppose all'abrogazione della a lex Oppia Del resto non intendo soverchiamente insistere su questi ultimi due particolari.
Intorno al colle Cispio ed agli Anagnini di cui parlava Fest. p. 348 M, s. v. Septimontio, Paul. ep. Fest. p. 42, v. oltre al cap. sg.
Il carattere plebeo dei Mainili non depone nulla contro la loro potenza nel IY secolo, perchè, prescindendo dal resto, anche i Fulvi consoli (o dittatori?) di Tuscolo e nello stesso anno di Roma, 323-322 a. C. furono tra le genti plebee. Si capisce poi come una gente potente abbia trovato di buon'ora chi li facesse discendere da Circe e da Ulisse (Liv. I, 49; Dion. Hal. IV, 45; Paul. ep. Fest. p. 130 M, cfr. le monete dei Mainili aventi Pimagine di Ulisse, che si sogliono attribuire al 217 circa, Babelon, monn. d. I. rép. rom. II, p. 170 e che appartengono ad ogni modo a mezzo secolo dopo), ossia si attribuisse loro quell'origine .che veniva assegnata alla stessa Tuscolo, v. ad es. Horat. carni. Ili, 29, 8; Sil. Ital. VII, 691, un'origine che del resto era stata attribuita a Roma, ad Anzio, ad Ardea, Xenag. apd Dion. Hal. I, 72, ed a Preneste, v. Prop. II, 32, 3; cfr. Ovid. fast. Ili, 92.
Rispetto al contegno dei Fulvi di Tuscolo, che nel 323 passarono dalla parte di Roma e che trionfarono sui Tuscolani ribelli, giova rammentare che anche per i tempi della battaglia del lago Regillo si presuppone l'esistenza di Latini del partito opposto a quello dei Marnili e favorevoli a Roma, v. Dion. Hal. VI, 2, ciò che del resto si ripetè per i tempi di Annibale v. s. p. 120.
In relazione con l'antica egemonia di Tuscolo sta, per quello che sembra, il dato del lago Regillo. Non pare infatti causale, che la prima volta in cui si parla del lago Regillo, a proposito della sconfitta dei Latini comandati da Mamilio e da Tarquinio, si dica che era nell'agro tuscolano, Liv. II, 19, e che la seconda volta in cui si fa daccapo menzione di tal lago è quella nella quale dai Tuscolani, guidati da un Mamilio, viene recato aiuto ai Romani, Liv. Ili, 20. In questo secondo caso si parla di gesta che, secondo un'altra redazione, vanno riferite al 458, in cui come nel 460, è supremo magistrato un Quinzio, un Mamilio ottiene la cittadinanza romana, ed è maestro dei cavalieri romani un fittizio Tarquinio, Liv. Ili, 27-29.
Dove fosse il lago Regillo non pare si abbia più modo di stabilire. Non porgono un indizio sicuro le parole di Dionisio, VI, 3, rcapà X{,jlvvj TvjyìXXy] xaXoop,svy] sv £/woptT> ^topico, cfr. 5, dacché esse potrebbero convenire a molte località della campagna romana. Certo commettono un grave errore coloro che Io pongono ad est o a sud di Tuscolo; ed è evidente che tale località (come mostra la storiella della apparizione dei Dioscuri ed il cognome e le monete dei Postumi Albini Regillensi, Liv. II, 20, Dion. Hal. VI, 13, Babelon, monn.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (390/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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