Storia di Roma di Ettore Pais

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      CULTI E LEGGENDE COLLEGATE CON LA VITTORIA SUI LATINI. 347
      escluso che con tale narrazione sia stata poi con il tempo collegata la più o meno storica ribellione del 342 a. C., che si diceva avvenuta dopo T intervento dei Romani nella Campania e sotto il consolato di Marcio Rutilo. In simile modo il culto di Giunone Sospita Lanuvina, che nel 338, secondo la tradizione, venne a far parte deiSecondo Dionisio, Vili, 14, sqq.; 36 sqq., Coriolano fa due spedizioni: nella prima prende :
      1. Circei 4. Labici 7. Copioli (Corioli?)
      2. Toleria 5. Pedum 8. Boville
      3. Boia 6. Corbio 9. Lavinium.
      Dà quindi trenta giorni di tempo ai Romani per riflettere sulle sue proposte, e frattanto conquista :
      1. Longula 4. Cetia 6. quella dei Mugillani
      2. Satricum 5. La città degli Albieti? 7. e dei Choriolani.
      3. Polusca
      Sono pertanto nominate una ventina di città. Non discuto se sia o no casuale il loro rapporto numerico con quello delle trenta colonie latine, e se lo sia del pari quello con i trenta giorni accordati da Coriolano, ovvero se in questi dati vi sia accenno ad una maggiore estensione della confederazione latina (si noti Dion. Hal. IV, 49; cfr. s. p. 332, n. 1, s. p. 337). In Dionisio i dati topografici sono più confusi di quelli di Livio, dove il Mommsen, roetn. Forscliunyeny II, p. 176, non senza qualche probabilità, toglie il disordine che risulta nei nostri testi, supponendo che nel passo in cui si parla del passaggio nella via Latina per vie traverse, in luogo di u trangressus „ vada letto * trangressurusE chiaro ad ogni modo che alcuni gruppi di città sono nominati in ordine più o meno giusto, ad es. Longula, Satricum, Pollusca, ovvero Boviilae, Lavinium e che esse, fatta astrazione di quelle che erano collocate nella pianura Pomptina, ad es. Satricum, Circei (e Setia?), si trovano nelle regioni poste nella posteriore via Appia o nella via Latina, dove a quattro miglia dalla città si trovava il tempio della Fortuna Muliebre (evidentemente una dea della guerra come Bellona, Marte ed altre divinità militari aventi il loro tempio fuori del pomerio), tempio che si diceva eretto dalle matrone in seguito all'aver Veturia ottenuto che il figlio tornasse addietro.
      Ove questi dati si mettano in relazione con le varie processioni che sarebbero state fatte per flettere l'ira del leggendario Coriolano, e si pensi alla cerimonia di Mamurio Veturio, il dio dell'anno e della guerra che si cacciava ogni anno nelle limitrofe terre degli Osci, v. Prop. V, 2, 61 sqq., non si troverà strana l'ipotesi che si accenni alle pompe delle varie città latine onoranti Marte v. Ovid. fast. Ili, 85 sqq. (come Giunone Caprotino, Varr. d. I. L. VI, 18) e che a Roma pare aver luogo il primo Marzo (cfr. la festa di Marte e di Anna Perenna). Sul che v. s. parte I, p. 408, 501.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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