Storia di Roma di Ettore Pais

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      INTORNO AL REALE CORSO DEGLI AVVENIMENTI NEL IV SECOLO. 349
      vicende meno lontane, va pur cercata nel fatto che la tradizione attenua o passa sotto silenzio alcuni coefficienti importanti e reputa compiuto verso il 340 od il 338, ciò che essa stessa o sposta per il principio del secolo V, o narra per un periodo più tardo,
      E chiaro infatti che fra il 350 ed il 320 Roma sostiene una lotta, per effetto della quale, da semplice componente della lega Latina, o diremo meglio dalla condizione di una delle città più autorevoli fra quelle che la costituivano, finisce per diventare lo Stato dirigente. La ragione della potenza dei Romani va cercata soprattutto nella guerra fortunata contro i limitrofi Etruschi e nella direzione della lotta contro i Galli. Certo quest'ultima lotta, ancor più di quella contro i Tirreni, obbligò le città della campagna romana astringere maggiormente quei legami, che in origine forse non erano molto stretti. E nel corso delle vicende romane tali vincoli si appalesano meno rilassati di quel che constatiamo fra gli altri popoli sabellici, dalla natura montuosa dei loro paesi, costretti a vivere sparsi per i lor vici e pagi, ma più tutelati in pari tempo dal pericolo di stabili ed opprimenti invasioni forestiere. (l) La tradizione nazionale non mette in sufficiente rilievo quanto la conquista del territorio etrusco limitrofo a Roma, soprattutto a danno di Veio e di Fidene, avesse accresciuta la potenza di costei come di Stato di confine rispetto ai rimanenti Latini ed a città in origine più potenti, come Tuscolo. Essa non è nemmeno costante nel rilevare ciò che è indirettamente attestato da monumenti numismatici, quanto la rivalità fra Capua e la greca Neapolis abbia contribuito a far sì che le legioni romane scendessero nei fertili piani della Campania. (2)
      (*) La notizia di Strabone, V, p. 229 C, che in origine i comuni del Lazio erano autonomi 6k où§sv£ xoivu) cpóXcp tstayiisva, parrebbe esser l'eco di una tradizione storica, ma può anche essere frutto di speculazione scientifica. Nel fatto la grande lega latina parrebbe essere stata preceduta da minori confederazioni, alla cui testa erano Lavinio, Aricia, Ardea, Tuscolo. Ma che al tempo dell'invasione Gallica i Latini non riconoscessero la supremazia romana risulta anche dalla leggenda di Philotis (v. s. p. 124). L'efficacia poi della guerra gallica nei destini dei Romaui era giustamente rilevata da Polibio, II, 20, 8; 22, 8;
      (inde Strab. VI, p. 287 C).
      (2) Liv.VIII, 22,7; v. però Dion. IIal. XV, 5; v. s. p. 236, n. 1 sgg.; cfr. al cap. sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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