Storia di Roma di Ettore Pais

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      35-4 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      Infine del rapido svolgimento della potenza romana, una delle cause interamente passate sotto silenzio fu la precoce decadenza dell'elemento greco nella Magna Grecia e nella Sicilia, che mal resistevano alle continue invasioni sabelliche.
      L'occhio vigile ed esperto di un Dionisio non tralasciò di trar partito dalle invasioni dei Galli e dei vari popoli di razza sabel-lica per consolidare a danno dei vecchi nemici Etruschi l'efficacia politica e commerciale di Siracusa. Ma l'usufruire il vigore dei mercenari Galli e Campani non valse che ad allontanare di qualche decennio il progressivo consolidamento della dominazione punica in Sicilia. L'alleanza con i Galli ed i Lucani non impedì che le stirpi indigene sabelliche, anche per effetto in una guerra di riscossa contro i primi, non conseguissero la conquista del mezzogiorno della Penisola e poi della Sicilia. L'opera salutare di Timoleonte giovò solo a ritardare ancora di pochi anni la fine di un organismo che andava ormai in cancrena. E non è fortuito, che la morte di questo uomo di stato, che invano cercò sterminare i Campani in Sicilia, che invano fece appello a tutte le forze dei Greci cercanti nuove sedi, cada nello stesso anno in cui i Campani, divenuti bensì più potenti dei greci di Neapolis, ma minacciati dalle invasioni dei loro consanguinei di fresco discesi dall'Appennino, ed alleati dei Napoletani, si videro obbligati ad unirsi con Roma. (*)
      Di questi avvenimenti, di codeste relazioni politiche internazionali, sia pure brevemente, e con parole non benigne, come si conveniva per genti considerate come barbare e feroci, tenevano parola gli scrittori greci. (2) Nè deve affermarsi che la tradizione
      (*) Deve infatti tenersi presente che, secondo Diodoro, XVI, 90, la battaglia di Suessa avvenne nel 337 a. C. Diodoro anzi, secondo il suo sistema sincro-nistico infinitamente migliore della cronologia degli annalisti e di Varrone, racconta tale battaglia due righe dopo aver parlato della morte di Timoleonte.
      (2) Ciò risulta all'evidenza da una lunga serie di dati letterari e monumentali, che verranno da me riuniti e discussi in seguito, dei quali, per il momento, basti indicare solo alcuni fra i principali: ossia la menzione che Diodoko,
      XII, 31; 76; XIV, 91; XVI, 15, ad a. 438, 421, 393, 356 a. C. (naturalmente inbase a fonti greche) fa dell'invasione dei Campani, dei Lucani, dei Bruzì, ovvero dei mercenari Galli e campani di Dionisio, XIV, 15; 61; XV, 70, quella del-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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