Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE CAUSE DELLA POTENZA ROMANA NEL V SECOLO
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      nazionale ignorasse o tacesse del tutto le cause della preponderanza romana. Essa anzi, nel fondo, le presuppone, sebbene ne tenga conto nelle modesta misura che era possibile allo sguardo limitato di gente più avvezza a vibrare il giavellotto che a muovere il calamo, e che solo in età relativamente molto tarda, e con scarso frutto, seppe tener conto della storiografia ellenica. Ciò dimostra ad es. quanto in modo sincronistico si nota rispetto alle vicende di Capua, all'arrivo della flotta greca sulle coste del Lazio verso il 349 a. C. ed alla venuta di Alessandro di Epiro. (x) Senonchè conl'alleanza fra Dionisio ed i Galli che avevano presa Roma, ricordata da Trogo Pompeo apd Iust. XX, 5, 4. A ciò conducono pure le notizie di Diodoro, XV, 14 ad a. 384 e di Strabone, V, p. 226 C, sui viaggi di Dionisio sulle coste dell'Etruria e della Corsica, la menzione del pirata tirreno Postumio fatto uccidere da Timoleonte, Diod. XVI, 82 ad a. 339 a. C. Con questo gruppo di notizie si collegano quelle di Tìsofrasto, 7list, plaut. V, 9, sulla flotta romana diretta verso la Corsica o sulle selve marittime del Lazio, v. s. p. 309, n. 1, ed intorno a Circei apd Plin. NH. 58, e quelle di Aristotele sui costumi romani e sull'invasione gallica ricordata anche da Teopompo e da Eraclide Pontico, v. s. parte I, p. 18. Lo stesso va detto rispetto alle indicazioni sull'ambasciata dei Romani ad Alessandro Magno, che discutiamo nel cap. sg. Un analogo fenomeno noteremo ivi a proposito delle relazioni di Agatocle con i vari popoli indigeni della Penisola.
      Quale e quanta sia stata l'efficacia delle conquiste etnische e dei vari tumulti gallici sullo svolgimento della storia romana della guerra, quale la natura dei rapporti fra la Sicilia, la Campania ed il Lazio, cercherò svolgere con la dovuta ampiezza nel II e III voi. della mia Storia d. Sicilia e d. Magna Grecia e nel volume destinato alla critica ricostnittiva della storia romana, successivo al presente. Per il momento, oltre all'avere accennato in termini generali a tali questioni, mi basti rimandare a quanto ho già fatto valere in proposito nei mieiStudi Storici, II (Pisa, 1893), p. 341 sgg.
      (*) I sincronismi che si trovano nella storia liviana rispetto agli avvenimenti greci sono: 1° la prima invasione dei Cartaginesi in Sicilia, Liv. IV, 29, 8 (v. s. p. 45); 2J la presa di Capua e di Cuma per opera dei Sanniti, Liv. IV, 37; 44; (v. s. p. 46); 3° le invasioni dei Galli nelle Puglie, Liv. VI, 4, 2; VII, 1, 26, ad a. 368, 366, 349 a. C. (v. s. p. 125 sgg.); 4° la flotta greca che nel 349-348 a. C. visitò le coste del Lazio, Liv. VII, 25 sq.; 51 le imprese in Italia di Alessandro di Epiro, Liv. VIII, 3, 17; 24; IX, 17; 6() quella di Cleonimo di Sparta, Liv. X, 2 sq. ad a. 303-302.
      Che la notizia sulla flotta greca giunta nel 349 a. C. (= 346 Diod.) sulle coste del Lazio non si colleghi con le vicende della Sicilia, come Livio suppone, bensì con quelle della Crrecia propriamente detta, cerco dimostrare oltre (v. al


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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