Storia di Roma di Ettore Pais
35-4 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
diamo nella valle del Liri presso Fregelle ed a ridosso dei monti che li separavano da Priverno, da Fondi e da Formie, e che anzi parrebbero essere penetrati in taluna di codeste ultime città. (*) Questa confusione tra i Sanniti, che ancora più tardi, ai tempi di Siila, si dovevano recare minacciosi alle porte di Roma, e le popolazioni sabelliche limitrofe ai paesi riconoscenti ormai la supremazia romana contribuì forse a formare la duplice versione delle relazioni ostili ovvero amichevoli fra Sanniti e Romani. Ed in ciò ebbe pur parte la confusione dei fasti e della cronologia per una serie di guerre e di avvenimenti, che come la presa di Sora, vennero fra loro od intrecciati o scambiati. (2) In fondo è riconoscibile la costante tendenza da parte dei Romani di nascondere che le propagini meridionali di quegli odiati nemici, che sino all'età di Siila osarono contrastare l'egemonia della Penisola, erano stati tra i primi fautori dell'incremento della loro potenza e del loro estendersi nella valle del Sacco e del Liri. Perciò, a proposito della prima guerra contro i Sanniti, che si fissa al 343, come nel seguito, si parla della pace richiesta umilmente da Sanniti, allo stesso modo con cui si finge da parte dei Latini un'antica soggezione. (8) Roma mirò ad occultar
(x) A quanto abbiamo già sopra notato v. p. 253; va aggiunto che gli Ernici, che passavano per Marsi, erano pure chiamati Sauniti dagli antichi annalisti come appare da Plinio, XXXIV, 23. Che le razze Sabelliche si fossero spinte sino ai confini di Priverno, di Fondi e di Formie e che avessero anzi conquistato Fregelle (in origine città dei Volaci, v. s. p. 211, n. 1), è esplicitamente attestato dalla tradizione Liv. VIII, 20, 12, sopratutto dove parla degli avvenimenti del 327 circa a. C. Liv. VII, 23; IX, 12; Diox. Hal. XV, 10; App. Samm. 1, 4. Ciò è provato anche dal fatto che anche più tardi nel 177 a Fregelle emigrarono quattro mila famiglie di Sanniti e di Peligni, Liv. XLI, 8. Che i Sanniti si fossero spinti sino a Tarracina si ricava da quanto è narrato rispetto air origine del culto di Feronia, Dion. Hal. 11, 50 (— Catone?). Anche ora, a distanza di tanti secoli, sia pure con proporzioni e con caratteri diversi, si riproducono gli stessi fenomeni. Anche oggi alle porte, per così dire, di Tarracina v'è un distinto e separato quartiere formato da capanne aventi l'aspetto di un attendamento, dove sogliono svernare le famiglie che discendono annualmente dai monti dell'Abruzzo.
2) V. s. p. 304, n. 1; cfr. al cap. sg.
(3) Si ponderino le parole di Livio, VIII, 2, 10, ove parlando dei Sanniti minacciati dalla confederazione dei Latini ribelli e che si rivolgono a Roma dice:
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (401/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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