Storia di Roma di Ettore Pais
I PIÙ ANTICHI RAPPORTI FRA ROMA ED I SANNITI.
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la vera natura dei suoi più antichi rapporti coi Sanniti come la data recente della sua incontrastata egemonia sui Latini. Sicché, ove discorre dei capi della lega latina, che guidavano le forze degli alleati contro di lei, li fa cittadini delle pretese " coloniae Romanae „ di Circei e di Setia. Roma presenta il grande movimento di indipendenza da parte dei Latini come un atto di pura e semplice ribellione per parte di sudditi o di antichi confederati, sebbene dalle dichiarazioni della tradizione stessa appaia chiaramente che i Latini non erano per nulla soggetti. Anche la guerra che dai Latini alleati dei Sidicini, non consenzienti i Romani, si fa muovere contro i Sanniti, rappresenta forse la trasformazione di una redazione originaria, secondo cui i confederati Latini si incorporarono i Sidicini, i quali finirono per avere un'analoga posizione rispetto a Roma.
Per effetto di codeste tendenze, lo abbiamo già rilevato, Roma finge che i Sidicini, che furono invece fra i suoi alleati, abbiano da principio meritato di essere malmenati, e cerca occultare la versione secondo cui gli Àurunci vennero da lei distrutti. In simile modo i Sanniti dipinge quali assalitori dei Sidicini e dei Campani, mentre dalle stesse dichiarazioni degli annalisti romani, appare manifesto che i Romani ed i Sanniti, procedendo ognuno per la propria via, andavano man mano assoggettando popoli fra loro frapposti ed incapaci per conto proprio di porgere loro resistenza. (*) La più
u praecibus infimis petiere, ut satis ducerent Romani victoriam suam Sam-nitibus ex Campano Sidicinoque hoste eripuisse; ne vinci etiam se ab ignavissimi» populis sinerent Occorre appena avvertire che un simile linguaggio rispetto ai federati Latini si poteva concepire solo in tempi in cui dell'antichissima federazione latina era rimasto solo il ricordo storico e la cerimonia del Laziale, ed in cui, essendo scomparsa buona parte dell'antica popolazione dei Prisci Latini, con Cicerone, prò Piando, 9, 23, per località come Labici, Gabì, Boville, si poteva osservare: tt quibus ex municipiis vix iam qui cameni Latinis petant reperiuutnr cfr. Lue. VII, 391 sqq. Certo le parole e la tradizione di Livio sopra riportate non avrebbero potuto concepire un contemporaneo di Fabio Pittore.
(*) Non mancano critici i quali abbiano cercato determinare ulteriormente la natura di questi rapporti supponendo una specie di divisione dei popoli da conquistare. Ma le tradizioni a noi pervenute sono troppo contradditorie e discordi per poter tentare una completa ricostruzione. I computi cronologici che possediamo sono stranamente corrotti. Basti rammentare la guerra contro gli Aurunci,
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (402/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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