Storia di Roma di Ettore Pais

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      35-4 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      parrebbe aver create rispetto alle vittorie ottenute su questo popolo, quelle stesse e varie duplicazioni, che osservammo a proposito degli immaginari trionfi dei Furi, dei Valeri, dei Sulpicì sopra i Galli. (*) Certo i patrici Furi tentarono, lo constateremo anche in seguito, oscurare le memorie dei plebei Meni. (2) Certo, per ragioni che non siamo più in grado di ristabilire con tutta esattezza, le gesta dei patrici Emilì si trovano intrecciate o contrapposte a quelle dei plebei Publilì; alla stessa maniera che quelle dei Valeri o dei Cornell sono o collegate o contrapposte a quelle dei Servili e dei Deci; quelle dei Publilì o Popilì, dei Marci, alle azioni pure dei plebei Petelì, Papiri, o Plauzi. Così, fra gli stessi patrici, le pretese dei Quinzì stanno in opposizione a quelle dei Manli. Ed accanto alle vanterie di codeste famiglie patricie, che rivendicavano a sè le disposizioni prese a favore della plebe, e che mettevano in mala vista le benemerenze di quei tribuni della plebe, che, come i Flavi, (3) avevano cercato di accaparrarsi la benevolenza di costei, abbiamo quelle delle genti schiettamente plebee dei Petelì, dei Marci, dei Deci, dei Poblilì, dei Meni, dei Claudi Marcelli, che le gesta dei patrici Sulpicì, Cornell o Papiri esponevano da un punto di vista interamente sfavorevole. L'intreccio di tante memorie domestiche distese con intenzioni ora simili ora diverse, non ebbe soltanto potere di occultare il vero carattere di una serie di avvenimenti, ma contribuì pure a perturbare la cronologia. E così, ad esempio, le vanterie dei patrici Valeri e Cornell valsero ad oscurare, tanto dal lato della sostanza, quanto del tempo, il racconto genuino delle prime relazioni fra i Sanniti ed i Romani. Un simile rimprovero può muoversi a molte altre famiglie patricie e plebee. (+)
      Lo stato lacunoso della tradizione rispetto al nome degli annalisti che fornirono tali notizie, non ci mette in grado di stabilire con la desiderabile precisione, caso per caso, le fonti delle singole notizie. Tanto più che, essendoci venuta meno ad esempio l'ampia
      (a) V. s. p. 108 sgg.
      (2) V. al cap. sg.
      (3) Liv. VIII, 22, 1; Val. Max. VIII, 1, 7.
      (4) V. oltre al cap. sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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