Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (415/795)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      35-4 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      vergine Tarquinia, a Spurio Cassio, a Mucio e così di seguito. La storiella di Annio Latino e dell' " instauralo ludorum „ sta in relazione con la supremazia dei Romani sui confederati Latini e Volsci, di cui si parla nella leggenda di Coriolano e con il culto di Giove Capitolino succeduto a Latino ed onorato sul monte Albano. Questo racconto presentato sotto aspetti diversi, e riferito ad età pure diverse, ci dà uno degli indizi cronologici meno inesatti sul Campidoglio, come centro della lega Latina e sui ludi annuali sacri a Giove Capitolino. (*) E conquesti fatti stanno certo in armonia, come già facemmo valere, la fondazione del tempio di Giunone Moneta, che la tradizione dice votato da L. Furio, il collega di Menio, il domatore dei Latini, e la successiva istituzione del novendiale sul monte Albano. Il Latino Annio con caratteristiche diverse fu pertantogillo, che si fissava verso gli stessi anni 499 o 496 a. C., cfr. Dion. Hal. VI, 95; VII, 71. Stando invece a Macrobio, I, 11, 3 sqq., ciò succedette: 14 anno post Romani conditam qiiadringeutesimo septuagesimo quarto ed il giorno instauratilo fu poi approvato u ex senatus consulto Maenia lege Siccome Macrobio segue Pera capitolina, il 474 di Roma risponde a. 279 a. C. Parrebbe a prima vista ovvio pensare ad una legge fatta approvare da quello stesso Menio, al quale si attribuiva il plebiscito posteriore al 299 a. C., Cic. Brut. 14, 55. Ma poiché non si può parlare di una guerra latina verso il 279 a. G. ed abbiamo veduto in tanti altri casi che le vicende della guerra latina del 338 furono anticipate e fissate al tempo dei mitici Tarquiui e della battaglia del lago Re-gillo, si presenta come meno improbabile l'ipotesi che in luogo di CCCCLXXIIII vada letto CCCCXVII, ossia, secondo Macrobio, il 338 a. C. in cui il console Menio vinse i Latini. Siccome però, come prova la storia di Anzio e della ribellione Campana (v. s. p. 297 sgg. cfr. al cap. sg.), non è escluso che vi sia un accenno ad una legge presentata da Menio dittatore nel 320 o nel 314 a. C., non sarebbe impossibile che in luogo di CCCCLXXIIII dovesse essere letto CCCCXXXV ovvero CCCCXXXXI. Un'emendazione sicura del testo, allo stato delle nostre cognizioni non è possibile; basti notare quante probabilità stiano per una data che si riferisca in genere alla seconda metà del IV secolo.
      (*) Si spiega quindi come mai Dionisio, VII, 71 sgg., dopo aver raccontato la storiella di T. Latinio e dell'origine dell' u instauratio, „ sulla scorta di Fabio Pittore, esponga contemporaneamente come si facessero le processioni dei u ludi Romani Le notizie relative ai culti romani, che sono dati in questo lungo passo (ad es. su Rhea VII, 72; dunque dopo il 205 a. C.), danno occasione ad osservare che Fabio trasportava, secondo il suo costume, al principio del V secolo culti ed usanze dell'età sua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

Pagina (415/795)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Tarquinia Spurio Cassio Mucio Annio Latino Romani Latini Volsci Coriolano Giove Capitolino Latino Albano Campidoglio Latina Giove Capitolino Giunone Moneta Furio Menio Latini Albano Latino Annio Macrobio Romani Maenia Siccome Macrobio Pera Roma Parrebbe Menio Cic Tarquiui Re-gillo Macrobio Menio Latini Anzio Campana Menio Dionisio Latinio Fabio Pittore Romani Le Rhea VII Fabio Dion Hal Stando Brut