Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA GUERRA DEL 325 A. C. CONTRO I YESTINI
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      degli scrittori che la riportavano, che non reputa necessario citare, e si appoggia inoltre sul " foedus Neapolitanum „ dal quale appare che costoro avevano spontaneamente fatta capitolazione ed erano diventati amici dei Romani, Livio aggiunge che a Publilio, per aver conseguito tal fine, venne decretato un trionfo. E di un trionfo sui Paleopolitani è fatto ricordo negli Atti ufficiali dei Trionfi, in cui costoro vengono, per quel che pare, dichiarati Sanniti. (*)
      Nel medesimo anno in cui era incominciato l'assedio di Napoli i Lucani (o diremo meglio quei di Lucerà) e gli Apuli avevan fatto alleanza con il popolo Romano. Ma nel seguente, essendo riusciti i Tarantini a subordinare alcuni dei Lucani e a far sì che costoro raccontassero di cattivi trattamenti ricevuti da consoli, si ribellavano. (2) Ciò avrebbe reso sollecito il senato romano, tanto più che sarebbe seguita la notizia dell'alleanza contratta fra i Sanniti i Vestini, i Marsi, ed i Peligni. Ci attenderemmo pertanto ricordo di una guerra contro i Lucani; invece si parla di una guerra contro i Yestini sostenuta dal console Iunio Bruto, dal quale il loro territorio è devastato. I Yestini vengono anzi sconfitti in una grande battaglia e perdono poi le città di Cutina e Cingilia (325 a. C.) (3) Contro i Sanniti muove il dittatore L. Papirio Cursore, creato in sostituzione del console L. Furio gravemente in-
      (*) Liv. Vili, 26, 6: a hauti ignarus opinionis alterius, qua haec proditio ab Samnitibus facta traditili*, cuin auctoiibus hoc dedi, quibus dignius credi est, tum foedus Neapolitanum — eo enim deinde summa rei Graecorum venit — similius vero facit ipsos in amicitiam redisse. Publilio triumphus decretus, quod satis credebatur obsidione domitos liostes in fidem venisse v; Act. Triiimpli. ad a.
      326 a. C. Publilius Q. f. Q. n. Philo II ami. CDXXVII primus prò. cos. de Samnitibus Palaeopolitaneis k. Mai. „. Sul valore di queste parole discutiamo a suo luogo.
      (2) Liv. Vili, 27; Claud. Quadrig. apd Gell. XA. II, 19. Che codesti Lucani siano quelli dell'Apula Luceria ho già fatto osservare s. v. p. 303.
      (3) Anche della guerra con i Vestini Tunica testimonianza è Livio, Vili, 29. Dove fossero Cutina e Cingilia non sappiamo. Ma è notevole che pressoi Vestini, nella Sabina, compariscono le ben note * aquae Cutiliae „. Che poi la città di Cutilie, di cui parlava Dionisio, I, 15; 19; II, 42 (=Varronej, sia una
      fantasticheria come pensa il Mojoisen, ad CIL. IX, p. 437, non credo vi sianomotivi per affermare.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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