Storia di Roma di Ettore Pais

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      384 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
      che toccava anche la spiaggia del mare Adriatico, (*) l'altra più breve, diretta per la valle detta poi delle Forche Caudine, opportuna alle insidie dei nemici, che avevano occupato la sommità dei monti circostanti. I Romani preferiscono codesta via più corta; ma ne trovano poi chiuso lo sbocco. I nemici minacciano dalle cime soprastanti, ed è vano forzare l'uscita come il ritornare sui propri passi, dacché anche lo stretto passo per cui erano entrati è sbarrato. Incerti sul da fare, fortificano ad ogni modo l'accampamento e tentano poi, ma vanamente, di rompere la catena che li avvince. I Sanniti frattanto lieti e sorpresi da cosi fortunato risultato richiedono per lettera il consiglio di Erennio Ponzio, che porge suggerimenti inspirati alla sua consueta saggezza e prudenza. Propone che i Romani vengano tutti rimandati sani e salvi. Il consiglio pare strano ed il vegliardo viene richiesto di nuovo parere. Suggerisce allora che i Romani vengano tutti quanti uccisi. Non persuade nemmeno questa volta i suoi, ed il vecchio, benché affranto dagli anni, accondiscende a venire su un plausto nel campo dei Sanniti. Ridà i due pareri e li spiega: con la prima condotta i suoi concittadini si sarebbero avvinti con gratitudine perenne un nemico potente, che divenuto amico li avrebbe trattati come alleati e da pari. L'uccisione di due eserciti consolari avrebbe alla sua volta stremato i rivali ed allontanato il pericolo di imminente e terribile contesa. Il vecchio disapprova infine la via di mezzo, che viene poi scelta, come quella che non toglierebbe la ragione eli contese fra i due popoli e che non indebolirebbe le forze nemiche. I Romani frattanto, visti vani i tentativi di onorevole scampo, oppressi dalle fame chiedono, ma invano, di combattere. C. Ponzio impone come premio della vita che passino nudi sotto il giogo; fa lor noto non potersi trattare di pace ove non abbandonino per sempre il territorio sannitico e le colonie fondatevi e facciano con i Sanniti un trattato di alleanza a base di perfetta eguaglianza. Condizioni durissime che vengono accettate anche per consiglio di L. Cornelio Lentulo, primo
      «
      1) Liv. IX, 2, 6: * altera d. e. via) praeter orani superi maris„; ossia la via che Tanno dopo si fa tenere dal console Papirio, IX, 13, 6.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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