Storia di Roma di Ettore Pais

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      386 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
      gli altri ufficiali, che si erano impegnati, accompagna il nuovo esercito, che continuerà la guerra; esercito, che è costituito da quegli stessi che, essendo di già passati sotto il giogo, spontaneamente si erano arruolati, desiderosi di cancellare quell'onta. Si giunge a Gaudio, e quivi dal feziale A. Cornelio sono consegnati nudi con le mani legate dietro le spalle a C. Ponzio, il quale rifiuta di riceverli e dichiara che questa è una turpe finzione per eludere la buona fede ed i patti. (*)
      Tale il racconto liviano, il quale finì per diventare ufficiale. Che esso contenga una lunga serie di falsificazioni vedremo nel corso del capitolo. Frattanto notiamo come lo stesso Livio reputasse necessario confutare l'opinione comune, accettata anche dall'annalista Claudio Quadrigario, secondo la quale, anziché una " sponsio, „ i consoli romani, in seguito alla catastrofe caudina, avrebbero stipulato un vero " foedus „ con i Sanniti. (2) Aggiungiamo che mentre,
      (1) L'ampio racconto di Livio, IX, 1-12, è l'unico che ci faccia conoscere pei intero una dello redazioni sul eorso degli avvenimenti. Singoli tratti di narrazioni parallele si trovano in Val. Max. \ 11, 2, 17 ext., rispetto al consiglio di Ponzio Erennio, ovvero al contegno dei Campani, V, 1, 5 ext. La recente versione liviana, oltre che da tardi compilatori come Floro, Orosio, Eutropio, che la ricordano di passaggio, si trova in Cassio Dione, fr. 36, 10 sgg. p. 98 sg. B, ed in Zonaua, VII, 26 ext. Anche Appiano, Samm. 4, porge la redazione più recente di questo avvenimento, sebbene contenga, per quel che pare, tratti che mostrano la dipendenza da una fonte parzialmente diversa da Livio. Anche i particolari sui prodigi che preannunziano la catastrofe e che si trovano in un frammento di Dionisio, XYI, 1 che somigliano ad altri riferiti per il tempo dì Pirro, Okos. IV, 1, 18 , mancano in Livio.
      (2) Liv. IX. 5, 1 sqq.: u cum de fondere victor agitaret, negarunt iniussu populi foedus rieri posse, nec sine fetialibus caerimoniaque alia sollenini. itaque non, ut vulgo credunt, Olaudiusque etiam scribit, foedere pax Gaudi na, sed per s p onsi o n e m fa et a est____spoponderunt consules, legati, quae-
      stores tribuni militum, noniinaque omnium, qui spoponderunt, extant, ubi, si ex f'oedere acta res esset, praeterquam duorum fetialium non extarent: et propter necessariani foederis dilationem obsides etiam sescenti equites imperati cet. „
      Anche Appiano, Sanati. 4; Ib. 83, segue nel fondo lo stesso racconto. Cick-uone, de off. Ili, 30, 109, conosce una versione parzialmente uguale, ma altrove de invent 11, 30, 91, accenna ad un'altra, secondo la quale i consoli avrebbero fatto il tt foedus „ e non la u sponsio r. Riporta anzi particolari intorno all'14 adu-lescens nobilis, „ il quale * poreum sostinuit iussu imperatoris „. Il u foedus . fu u improbatum ab senatu r e quindi si discusse rispetto alla consegna di


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Gaudio Cornelio Ponzio Livio Claudio Quadrigario Sanniti Aggiungiamo Livio Val Ponzio Erennio Campani Floro Orosio Eutropio Cassio Dione Zonaua Appiano Samm Livio Dionisio Pirro Okos Livio Liv Olaudiusque Gaudi Appiano Sanati Ili