Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (436/795)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA RIVINCITA ROMANA A LUCERIA
      389
      anche perchè promettono esito fortunato della battaglia imminente i segni divini) impongono di desistere dalle armi. Allora i Sanniti, pur di evitare la battaglia, deliberano di non disprezzare l'intervento dei Tarentini e di costoro dichiarano riconoscere la supremazia. (l) Ciò accende maggiormente i consoli a combattere. L'accampamento sannitico è preso; e dei nemici non vien fatta strage solo per rispetto alla vita dei seicento ostaggi. Publilio percorre quindi l'Apulia; Papirio pone l'assedio a Luceria, la quale infine si arrende e sette mila Sanniti passano sotto il giogo. Si liberano i seicento cavalieri, si ricuperano tutte le insegne perdute a Cauclio. Fra quelli che avrebbero dovuto passare sotto il giogo vi sarebbe anzi stato lo stesso C. Ponzio. Ma Livio dichiara che ciò non era raccontato da tutti gli annali, ed egli anzi dichiara che quanto riguardava il duce dei Sanniti era oscuro. Alcuni scrittori, egli dice, non parlavano delle vittorie dei consoli Papirio e Publilio. ma il merito della vendetta delle Forche Caudine attribuivano al dittatore L. Cornelio, il quale a maestro della cavalleria avrebbe però avuto L. Papirio. (J)
      Analoghe divergenze si estendono anche sul nome dei magistrati dell'anno seguente, in cui il console Q. Anlio avrebbe superato i Frentani ed il collega L. Papirio sarebbe riuscito ad impadronirsi di Satrico. (3) Questa citta sarebbe stata conquistata di notte come
      (M Liv. IX, 14, 7: vociferali se iti auctoritate Tareiitinorum nianere „.
      f2) Livio, IX, 15, 8 sqq., conclude il suo esteso racconto delle gesta di Papirio e Publilio con le seguenti parole: * band ferme alia mutatione subita rerum clarior Victoria populi Romani est, si quidem etiam, qnod quibnsdam in annalibus invenio, Pontina Herenni filius, Sa ni ni tinnì imperator, ut expiaret con-sulum ignominiain, sub ingiuri cani ceteris est missus. ceterum id minus miror, obscurum esse de hostiuin duce dedito missoqtie: id magis mirabile est, ambigi, Lncinsne Cornelius dictator cum L. Papirio Cursore magistro equituin eas res ad Caudiani atque inde Luceriani gesserit, ultorque unicus Romanae ignominiae liaud scialli an instissimo triumpho ad eam aetatem secutidum Furimi) Camillum trinmpliaverit, an consultili! Papiriiqne praecipunm id decus sit. sequitur hunc errorem alias error, Cursorne Papirins proxiniis co mi ti is cum Q. Aulio Cerretano iterimi ob rem bene gestam Luceriae continuato magistrata consnl tertium creatus sit, an L. Papirius Mugilanus, et in cognomine erratum sit „. Che il duce sannita fosse in quest'occasione passato sotto il giogo è affermato, senz'altro da Orosio, 111, 15, 9.
      ?ì) Su tali divergenze v. Livio, l. c. nella n. preced. Rispetto ai Frentani


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

Pagina (436/795)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Sanniti Tarentini Apulia Papirio Luceria Sanniti Cauclio Ponzio Livio Sanniti Papirio Publilio Forche Caudine Cornelio Papirio Anlio Frentani Papirio Satrico M Liv Tareiitinorum Livio Papirio Publilio Victoria Romani Pontina Herenni Lncinsne Cornelius Papirio Cursore Caudiani Luceriani Romanae Furimi Camillum Cursorne Papirins Aulio Cerretano Luceriae Papirius Mugilanus Orosio Frentani Publilio Fra Rispetto