Storia di Roma di Ettore Pais

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      VITTORIA ROMANA NELI/APULIA. PRESA DI NUCERIA.
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      di pace negata ai Sanniti, che umilmente l'avrebbero chiesta, e solo avrebbero conseguito una tregua di due anni, continua la guerra nell'Apulia. Canusio si arrende ai Romani e con essa Teate, che si dà in mano del console L. Plauzio. Però per Fanno seguente si discorre di una nuova dedizione di Teate ai consoli Q. Emilio e C, Iunio, dei quali uno prende anche la città di Ferento, verso i confini dei Lucani, l'altro quella di Nerulo. Ma la presa di Ferento da altri annalisti era raccontata per Tanno seguente, in cui i Sanniti si sarebbero anche impadroniti di Nuceria Alfaterna. (x)
      a. 319; Eutrop. II, 9, 2. Livio tratteggia infine la caratteristica di questo personaggio, e narra un aneddoto rispetto al suo contegno verso i Prenestini, di cui un frammento si ritrova in Cassio Dione, fr. 86 23 sq. p. 103 B; cfr. Plin. XH. XVII, 81; Auct. de vir. ili. 31.
      (*) Mentre Livio, IX, 20, 4, ad a. 318 a. C., essendo consoli M. Folio, Flaccino e L. Plauzio Yenox dice: u et ex Apulia Teanenses Canusinique popu-lationibus fessi obsidibus L. Plautio consoli datis in deditionein venerunt „ due o tre linee dopo discorrendo del successivo 317 a. C., dichiara: IX, 20, 7: u incli-natis semel in Apulia rebus Teates quoque Apuli ad novos consules, C. Iunium Bubnlcum Q. Aemilium Barbulam, foedus petitum venerunt, pacis per omnem Apuliam praestandae populo Romano auctores. id audacter spondendo impetra-
      vere, ut foedus daretur, neqne ut aequo tainen foedere, sed ut in dicione populi\
      Romani essent E chiaro che siamo di fronte a due contraddittorie versioni, relative allo stesso fatto (sul valore della seconda versione v. s. p. 238, n. 7). Ciò appare anche da quanto è riferito immediatamente dopo, IX, 20, 9, rispetto a Forentum: u Apulia perdomita — nani Forento quoque, valido oppido, Iunius potitus erat — in Lucanos perrectum; inde repentino adventu Aemilii consulis Nerulum vi captimi 1Ì. La menzione dei Lucani, più ancora che quella dell'ignota Nernlum (non parrebbe doversi confondere questa località con Neruli sulla via Popillia, a nord di Tulio), fa pensare che si intenda parlare di Forentum presso Venosa (oggi Forenza, cfr. Horat. carni. III, 4, 16; Porphyr, ad l.; Plin. XH. III, 105), del quale si fa parola anche da Diodoro, XIX, 65, per Tanno 315 — 316 a. C. varr. e che non sappiamo se si debba identificare con la città dei Frentani di cui si parla per l'anno 319, v. s. p. 389, n. 3). E tuttavia notevole che Diodoro dica che Ferentuni fu presa sotto il consolato di Sp. Nauzio e di M. Popilio, = 316 a. C. varr. e che Livio, sebbene la dia presa nell'anno precedente, essendo consoli C. Iunio e Q. Emilio, affermi che nel 316, le operazioni militari furono compiute da un dittatore L. Emilio. In altri termini, per il 317 ed il 316 pare ci sia (come c'è per 318 ed il 317 rispetto a Teanum o Teate) una doppia narrazione delle medesime imprese riferite a magistrati differenti.
      Con Tanno 317 a. C. = 318 a. C. varr. Diodoro, XIX. 10, comincia a narrare le guerre sannitiche e ci porge il miglior controllo della versione liviana.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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