Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA RIPRESA DI S0RA. 395
      bero stati portati a Roma ed uccisi nel Foro. À questo racconto si oppone la tradizione secondo cui Q. Àulio sarebbe perito non presso Saticula bensì a Lautule, e la circostanza che secondo altri annali viene riferito per Fregella, ossia per l'anno 313, quanto Livio narradi precisare dove Lautule si trovasse. Anche le parole di lui, a proposito della deduzione di Luceria, che Livio, IX, 26, menziona per Tanno successivo: S:à yàp xaóxTjv xyjv TtóX'.v ob jjlóvov sv xoóxco xco TtoXsjico S7tpoxép7jaav. à/Jvà xai xaxà Toòg p,sxà xaOxa ysvojasvou^ set)£ xwv xafr'yjjxag ypóvtov SisxsXeaav ópjxr^ xyjptq> ypcijievoi xaxà xtòv 7tX*ypiov stivar/, Diod. XIX, 72, dimostrano che la sua fonte era ben lontana dal narrare sempre con poche e misurate parole gli
      avvenimenti.
      «
      Yj stato fatto osservare, Kakrst, m. c. p. 764, che codeste ultime parole non convengono, per quello che noi sappiamo, alle vicende del IV secolo a. C., ma all'età di Annibale, durante la quale Luceria fu uno dei quartieri generalidei Romani Polyb. III, 88; Liv. XXII, 9; XXIII, 83, 5; 37, 10), anzi fra le dodici colonie latine che si segnalarono nell'aiutare costoro, Liv. XXVII, 10, 7. Ove quest'osservazione fosse giusta ne verrebbe che Diodoro segui qui ed in altri punti della sua narrazione un annalista del secondo secolo. Con ciò converrebbe la dichiarazione che egli fa al principio della sua opera, ove dichiara che rispetto alle fonti romane si valse: xtòv Tiap' sxsfvoig ÒTiGjJtVYjiiatcDV ex
      Xpóvcov x6xyjp7j;iéva)v I, 4, 4, sebbene anche in tal caso non sia lecito stabilire se si tratti di uu annalista come Fabio Pittore coevo di Annibale, come vuole il Kaerst, anziché degli Annali Massimi, o magari di uu altro annalista posteriore a Fabio. Tanto più che Diodoro dice esplicitamente che codeste sue fonti erano scritte in latino, mentre gli annali di Fabio Pittore lo erano in greco. Ma a distoglierci dall'accogliere codesta ipotesi del Kaerst, c'induce la considerazione che non è dimostrato che nella guerra sociale Luceria non abbia avuto qualche parte. In codesta lotta, in cui le stirpi sanniticlie tentarono un'ultima riscossa. Luceria dovette sempre avere un'importanza strategica capitale. Se di Luceria non è allora fatta menzione esplicita, da ciò non vanno ricavate conclusioni soverchie. Di codesta guerra noi abbiamo una cognizione più che monca ed imperfetta; tuttavia sappiamo che durante essa si ribellarono molte città dell'Apulia fra cui Canne, Canusio, Salapia, Larino, tutte località vicine a Luceria. che era la fortezza principale dei Romani in codesta regione.
      A noi è ignota la posizione di Plistica. Si è pensato che a questa città vadano attribuite le monete con la leggenda greca <£I2TEAIA o con le osche u Fistlus, Fistluis „ (v. Garkucci, op. cit. p. 93 sg.), ma il tipo loro, che ricorda vivamente quelle di Cnma, fa preferire l'opinione di quei numismatici, che come il Millingen, Considcrat. p. 291, e PHead, hist. num. p. 35, pensano ad una città non lungi da Cuma (se sia o no Puteoli non voglio qui decidere). Livio, XXIII, 39, 6, fra le città che nel 215 a. C. si dettero ad Annibale, ricorda Com-bulteria, Trebula, Ansticula. Che quest'ultimo nome sia corrotto è stato più volte


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Roma Foro Saticula Lautule Fregella Livio Lautule Luceria Livio Tanno Tjv TtoXsjico S Toòg Oxa SisxsXeaav Diod Kakrst Annibale Luceria Romani Polyb Liv Liv Diodoro Tiap TiGjJtVYjiiatcDV Fabio Pittore Annibale Kaerst Annali Massimi Fabio Diodoro Fabio Pittore Kaerst Luceria Luceria Apulia Canne Canusio Salapia Larino Luceria Romani Plistica Fistlus Fistluis Cnma Millingen Considcrat PHead Cuma Puteoli Annibale Com-bulteria Trebula Ansticula Ove Luceria Garkucci Livio