Storia di Roma di Ettore Pais

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      GUERRA CONTRO GLI AURUNCI.
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      così in potere dei Romani, i quali incrudelirono fuor di misura uccidendone gli abitanti. In questo stesso anno, secondo la versione liviana, essendo avvenuta una ribellione a Luceria, si deliberò d'inviarvi duemila e cinquecento coloni, colonia che da Diodoro, il quale tace intorno alla guerra contro gli Ausoni, è invece rammentata per Tanno precedente (315 a. C.) (x)
      Samnitibus Soraneisque „ e Viìlleio, I, 14, 5, che la colonia di Sora dice fondata nel 310 a. C. Infine è degno di nota che in una certa opposizione al racconto secondo il quale Sora sarebbe stata ripresa da un Fabio, grazie ad un u Soranus transfuga, „ sta il racconto riferito dal solo Valerio Massimo, Vili, 1, 9, su A. Atilio Calatino * Soranorum oppidi proditione reum adnioduni infamem, „ che da certa condanua fu salvato dalle parole di Q. Fabio Massimo suo suocero. A qual tempo però vada riferito questo fatto, se si accenni ad un genero di Fabio Cunctator, quando Sora fu tra le dodici colonie latine che si rifiutarono di prestare aiuto a Roma, Liv. XXVII, 9; XXIX, 15, od invece ad una versione diversa circa la perdita di Sora verso il 315 od il 306, non traspare dal testo di Valerio.
      Assai probabile è invece che la presa di Sora del 345, come mostrano i nomi dei magistrati sopra cit., sia avvenuta circa un trentennio dopo e che siano erronee le indicazioni di Livio, ove parla di una colonia latina prima del 310 od anche del 305 a. C. Assai più esatte al solito sono le informazioni di Diodoro che menziona i Romani che presidiavano Sora, XIX, 72, e che trova conferma nella redazione di Livio, IX, 43, ove per il 306 tace dei pretesi coloni romani e con più esattezza dice: 14 Calatia et Sora praesidiaque quae in his Romana erant, expugnata, et in captivorum corpora militum foede saevitum Ma se Diodoro porge notizie migliori, da ciò non viene che il suo racconto sia senza mende. Lo prova il suo silenzio sulle colonie romane, e sul trattato punico-ro-mano del 306 a. C.
      (a) I traditori delie citta ausoniche sono: " principes inventutis duodecim numero „ Ausona, Vescia e Minturne sono " eadein hora eodemque Consilio capta Che vi sia stata strage dei nemici appare chiaramente dalle parole: u quia ab-sentibus ducibus impetus est factus, nullus modus caedibus fuit; delataque Ausonum gens vix certo defectionis crimine, perinde ac si internecivo bello cer-tasset „ Liv. IX, 23, 8. Nella fonte liviana si accennava più o meno espressamente all'esistenza di partiti fra gli Aurunci, dei quali uno (il democratico) sarebbe stato ostile ai Romani. I/esistenza di tali doppie correnti politiche si rivela in tutte codeste guerre sannitiche.
      Circa Luceria Livio, IX, 26, 1, affermava: u Eodem anno prodito hostibus Romano praesidio Luceria Samnitium facta. nec diu proditoribus inpnnita res fuit: haud procul inde exercitus Romanus erat; cuius primo impetu urbs sita in plano capitur. Lucerini ac Samnites ad internecionem caesi, eoque ira processit, ut Romae quoque, cum de colonis mittendis Luceriam consuleretur senatus, multi delendam urbem censerent. praeter odium, quod execrabile in bis captos erat, longiuquitas


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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