Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
In questo medesimo anno, in cui tante città vengono meno alla fede verso i Romani, si scopre pure una congiura da parte dei Campani, che fiduciosi dell'aiuto dei Sanniti, tentano ribellarsi. (x) Secondo la fonte liviana, si crea il dittatore C. Menio, il quale ha l'incarico di fare un'ampia inchiesta. Ovio e Nevio della gente Calavia, indicati quali primi autori della ribellione, si sottraggonoquoque abhorrere a relegandis tam procul ab domo civibus inter tara infestas gentes cogebat. vicit tamen sententia, ut mitterentur coloni, duo milia et quin-genti „. Livio parla pertanto di una città u sita in plano, „ mentre Luceria si trovava su di un colle; dice i Lucerini u bis captos, „ mentre tutto fa credere che questa del 314 sia la prima presa della citta. Le parole di Diodoro, XIX, 7, 2 ad a. 314 a. C. = 315 a. C. varr. o meglio dalla sua fonte {ópfxv;Tyjp:o) XP^' jisvci) accennano ad una migliore determinazione topografica di questa città. Del resto la dedizione di Luceria era già stata da altre versioni attribuita al 325 a. C. Vell. I, 14, 4, cosi come la guerra aurunca, di cui qui si parla per il 314, è quella stessa che vedemmo già anticipata per il 337 a. C. I consoli del 314 sono quegli stessi a cui fu attribuita la falsa guerra aurunca del 337, e che guidano la pur dubbia guerra apula del 325 a. C.; Liv. Vili, 15, 1; 37, 3.
(*) Il racconto di Livio, IX. 26 sq., porge a rovescio, rispetto all' ordine cronologico, gli stessi avvenimenti di cui serba memoria Diodoro, XIX, 76, e per giunta parla di interne discordie, di cui presso costui non v'è traccia. Nella versione diodorea appare chiaro che alcune delle città erano ostili ai Sanniti, altre, come Capua, ai Romani. Diodoro menziona inoltre la città di Cinna: e poiché questa è ignota, il Burger, L c. p. 83, ili luogo di mpi Ktvvav (Kivav cod. Fior.) 7icXtv (avendo presente il racconto delle battaglie di Lautule del 315) crede doversi correggere: nspi [Tappajxivav. Io dubito che questa emendazione sia felice, ma tanto meno penso con il Kaerst. m. cit. p. 372, n. 1, che il testo di Diodoro, sia corretto. Suppongo invece sia corrotto e che il modo di emendarlo lo porga il racconto di Livio, il quale (ciò che nota anche il Klimke, m. c. p. 11), avendo in mente i medesimi fatti, dice che i Sanniti si collocarono u ad Caudium, „ e non opino come il Binneboessel, m. c. p. 57, che Cinna fosse nella regione del Liri. Checchesia di ciò, il nome del u magister equitnm „ dato da Livio, M. Fo-lius, non pare esatto. 1 Foli, come si apprende dai Fasti consolari, si vantavano patrici, v. Liv. IV, 33 433 a. C.; questa qualità mal si accorda con la stessa versione liviana, che il dittatore plebeo ed il magister equitum fa accusare dal partito degli ottimati. Nel testo di Diodoro (cfr. XIX), 2, si menziona invece un Fulvio. Opinioni opposte a questa sul testo di Diodoro sostiene il Mommsek, roetn. Forscliungen, I, p. 114, n. 96. Le parole diodoree: ai Ss TióXecg xry^ouzou auy-Yvcójstg xijv TTpouàpxóoaav a'jp,,ia;(£av àTtoxaTéoxyjsav, si conciliano con una versione più veritiera della liviana circa i rapporti allora esistenti fra Roma e Capua, ed appare chiaro che la fonte di Diodoro ha presente un u foedus „ e non la bugiarda u deditio, „ v. s. p. 329.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (445/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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