Storia di Roma di Ettore Pais
400 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL* INTERV. DI PIRRO.
frattanto pensato a ribellarsi; ina i Romani inviano tosto contro essi un esercito guidato dal dittatore C. Menio e dal maestro dei cavalieri Man io Fulvio. 1 Campani, i quali, non avendo ancora avute notizie della sconfitta dei Sanniti, si apparecchiavano ad andare loro incontro, conosciuto l'esito della battaglia si arrendono. I capi della congiura vengono consegnati, ed essi senza attendere la certa condanna, si uccidono. Roma perdonando ai Campani ed alle altre città ribelli riaccorda l'antica alleanza. (*)
Alla sconfitta dei Sanniti e dei Campani tiene dietro nel 313 a. C. l'assedio di Bovianum, la capitale dei Sanniti Pentri. Essendo però stata conquistata Fregelle dai nemici, il dittatore C. Petelio abbandona Boviano per riprendere quest'ultima città; i Sanniti fuggono di notte e Fregelle torna in potere dei Romani. Il dittatore invece di muovere contro Boviano, ritorna nella Campania, assale e conquista Nola. Questo il racconto di Livio, il quale però dichiara di conoscere una tradizione diversa, secondo cui il dittatore Petelio sarebbe rimasto a Roma, e Nola avrebbe conquistata il console C. Iunio, che due anni dipoi è pur ricordato a proposito dì una spedizione contro Boviano. Con ambedue tali versioni è in disaccordo quella di Diodoro, che autore di tali imprese fa il dittatore Q. Fabio, il quale tratta i Fregellani così come il dittatore Fabio nel 314. secondo Livio, avrebbe agito verso i Sorani. Con nessuna di queste versioni si accorila quella degli Atti Trionfali, che menzionano un trionfo di M. Valerio sui Sorani. Invece secondo Livio M. Valerio, combatte è vero nel 312 contro i Sanniti, ma si tratta di guerra di poco momento. (2)
*) Diod. XIX, 76.
(L> Livio, IX, 28, 3, dopo aver detto che il dittatore Petelio * omisso Boviano ad Fregellas pergit, „ aggiunge che: 44 receptis Fregellis praesidioque valido imposito in Campaniam redituui maxime ad Nolani armis repeteudam y<. Vi è una confusione adunque fra la spedizione fatta contro Boviano e quella contro Nola; e ciò appare dalle parole successive alla presa di Nola: u nec ita multo post, sive a Poetelio dictatore, sive ab C. Iunio constile — nani ntrumque traditili- — Nola est capta, qui captae decus Nolae ad consulem trahunt, adiciunt Atinam et Calatiam ab eodem captas, Poetelium antem pestilentia urta elavi figendi causa dictatorem dictum „. Ora C. Iunio si volse anche nel 311 contro
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (447/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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