Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'lNTERV. DI PIRRO.
      prendere Roma. Accorre pronto al pericolo Q. Fabio e li affronta a Mevania. Gli Umbri, ad eccezione di quelli della plaga Materina, si perdono d'animo e pensano o ad afforzarsi nelle proprie città, o ad abbandonare del tutto la guerra. Ma anche i Materini sono vinti e fanno dedizione. Il loro esempio è seguito dagli altri; gli Ocri-culani diventano anzi alleati dei Romani. (*) Q. Fabio ottiene la proroga del comando anche per il 307, in cui sono consoli Appio Claudio e L. Volumnio. Dei consoli, il primo rimane a Roma intento alle cure civili, Volumnio invece guerreggia felicemente contro i Sallentini. Q. Fabio alla sua volta rivince i Sanniti presso Allife, e sette mila dei soci di costoro fa passare sotto il giogo. Di queste vicende non v'è memoria negli estratti di Diodoro; e non pare causale, dacché la presa di Allife sembra la duplicazione di quella, che nel 310 a. C. si dice fatta da Marcio collega di Fabio, (2) e legesta di Volumnio fra i Sallentini sono le medesime narrate dipoi
      ¦
      per il 296 a. C. in cui Volumnio e Claudio sono consoli la seconda volta. (3)
      Durante la guerra del 307 sarebbe risultato che fra quelli che avevano combattuto accanto ai Sanniti v'erano stati alcuni Ernici; perciò nell'anno seguente si muove guerra contro costoro guidati dagli Anagnini, e ad essa partecipano tutte le principali città erni-che, ad eccezione degli Aletrinati, dei Ferentinati e dei Verulani. Il console Q. Marcio Tremulo supera gli Ernici e li obbliga ad una
      (*) Liv. IX, 41. 11 complesso di queste sobrie notizie pare meriti fede. Diodoro, XX, 44, dice solo Stà tyjs twv 'Ojxj3ptxa>v x^p^G SieXfróvxe£. Il suo silenzio non basterebbe però ad indurci a negare interamente fede a quanto da Livio è detto rispetto alla battaglia di Mevania, al coraggio degli Umbri Materini (di Matelica?), all'alleanza fatta con gli Ocriculani. La u sponsio „ con la quale, secondo Livio, IX, 41, 20, gli Ocriculani sarebbero stati * in amitiam ac-cepti „, fa pensare dal lato giuridico alla u sponsio Caudina „; sulla quale v. oltre.
      (2) Liv. IX, 42, 6; cfr. s. 38; VIII, 25 ad a. 326, a. C. Anche il particolare dei sette mila Sanniti vinti ad Allife nel 307, ricorda i sette mila Sanniti che Fabio fa passare sotto il giogo dopo la pseudo vittoria di Luceria del 319, Liv. IX, 15, 7. Sulle ricorrenze dei medesimi numeri rispetto ai vinti ed agli uccisi sanniti v. Liv. X, 14; 15; 37; 39; 42; 43. Su ciò v. anche le osservazioni del Kunger. m. c. p. 46.
      (3) Liv. IX, 42; cfr. X, 16.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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