Storia di Roma di Ettore Pais

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      416 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL' INTERV. DI PIRRO.
      bero posto l'assedio a Bovianum, che in breve tempo sarebbe caduta in loro potere, ed i consoli avrebbero trionfato. Altri annali negavano invece a Minucio tale onore: in luogo di lui, morto durante la guerra, nominavano il console supplente M. Fulvio. E del solo trionfo di costui parlano per il 305 gli Atti dei Trionfi, che tacciono di Minucio e di Postumio. Ma anche quest'ultima versione non merita fede maggiore delle altre testò ricordate, dacché fra poco vedremo che il fatto di Ti ferii o si ripete fra il 298 e il 295, essendo consoli altri personaggi, e che nel 298 si ridiscorre di una nuova presa di Boviano per opera del console Fulvio, del quale già avemmo a notare il falso trionfo del 322 sopra i Sanniti. Si aggiunga che quanto è raccontato rispetto all'invasione dei Sanniti nell'agro Falerno ed al duce Stazio Gellio, è ripetuto daccapo circa un ventennio dopo. Le notizie che Diodoro fornisce intorno a questa guerra, provano come, pur troppo, quella fonte, che in qualche caso ci parve meno contaminata da spudorate falsificazioni, non era essa stessa immune da simile tabe. La fonte diodorea procede più logicamente discorrendo di una vittoria romana sui Sanniti e dell'invasione dell'agro Falerno, e poi di un assedio a Boviano, ma aggiunge particolari circa le perdite dei nemici che tradiscono l'efficacia delle recenti memorie domestiche. A quest'anno, secondo le concordi versioni di Diodoro e di Livio, appartiene la riconquista di Sora, di Arpino e di Cesennia (Cerfenia?). (*) I Sanniti sono final-
      *) Dopo aver detto che il console Postulino si recò a Tiferno, Minucio a Boviano e che per primo combattè Postumio, Livio, IX, 44, 7, aggiunge:
      * alii haud dubie Samnites victos ac viginti milia hominum capta tradunt, alii Marte aequo discessum, et Postuinium, metum simulautem, nocturno itinere ciani in montes copias abduxisse cet, „ infine dopo aver narrata secondo questa versione la battaglia in cui il duce Stazio Gellio cadde prigioniero dichiara ib. 44, 15:
      * Minucium consnlem, cum vulnere gravi relatum in castra, mortuum quidam auctores sunt, et M. Fulvium in locum eius consulem suffectum et ab eo, cum ad exercitum Minucii missus esset, Bovianum captum „. Diodoro, XX, 90, sa di ayj,ia:ag sixccu e di ventimila prigionieri; ciò che risponde abbastanza esattamente ai 44 signa militaria sex et viginti „ ed a " viginti milia hominum capta „ di Livio. Tato; TèXXioq pare sia colui che ora con il nome di Statius Minucius, ora di Egnatius Gellus, ricompare nel 296, Liv. X, 20; 21. Sul falso trionfo san-nitico di un Fulvio nel 322 Tebe secondo altri annali avrebbe invece trionfato


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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