Storia di Roma di Ettore Pais
FINE DELLA SECONDA GUERRA SANNITICA
417
mente spossati e nel 304 chiedono pace. Il Senato invia nel Sannio il console P. Sulpicio, il quale verifica con i propri occhi che la loro regione è pacata e tranquilla. Gli ambasciatori dei Sanniti lo accompagnano, e così, dopo una guerra durata, come dice la versione di Diodoro, ventidue anni e sei mesi, si fa pace fra i due popoli. Contro tale versione sta in opposizione quella degli Atti
sui Tuscolani) v. le versioni discordanti in Liv. Vili, 39, 15, negli Ad. Triumph. ad a. ed in Plinio, XH. VII, 136. Sulla battaglia di Postninio a Boviauo nel 298, v. Liv. X, 12, 9. Su tutto ciò, come sulle invasioni sannitiche nell'agro falerno del 296 e del 295 a. C. v. oltre. Che il BcóXav ricordato da Diodoro non sia che una forma corrotta di Bovianum, non è necessario dimostrare, e non vedo la necessità della correzione Tpvjjìo'jXav proposta dal Burger, ììì. c. p. 88.
E notevole che Diodoro, XX. 90, prima di riferire codesta guerra sannitica dica che i Romani avendo viuto un popolo, che a seconda dei codici è detto: IlaXvjvio'Js o IlaÀ'.vioog, tolsero loro le terre, e che ad alcuni di essi che parvero favorevoli {ìsxiStoxav xyjg icoXtxsJag. Si è voluto in ciò vedere un rapporto con le notizie di Livio rispetto alla u civitas sine suffragio „ accordata agli Ernici, cfr. Burger, m. c. p. 88, mentre dal Cluverio in qua si suole leggere IlsXtyvo'JS. Va però notato che poco dopo, XX, 101, ad a. 304 a. C. Diodoro dice che i Peligni ed i Marsi verso i Romani at){x,xa/:av sTtoopavxo, ossia un d foedus „. Non può negarsi che la corrispondenza cronologica esistente fra il racconto di Diodoro e di Livio per Tanno 306-305 sembri favorire l'ipotesi del Burger, sebbene Diodoro riferisca ad anno differente la punizione dei Frusinati; e parrebbe anche probabile che la TioXtxsJa di cui parla Diodoro fosse la u civitas sine suffragio „ di cui discorre Livio a proposito degli Anagnini e degli altri Ernici ribelli. Ma un esame più accurato di questi dati, mostra come l'ipotesi del Burger non abbia fondamento. Agli Anagnini, secondo Livio, è data la * civitas sine suffragio „ a titolo di punizione. Lo stesso vale per i Ceriti, v. s. p. 310, n. 2. Coglie nel vero quindi il discorso attribuito agli Equi, ai quali Livio, IX, 45, 7, fa dire a proposito degli Ernici vinti: * temptationem aiebant esse, ut terrore incusso belli Romanos se fieri paterentur, quod quanto opere optandnm foret, Hernicos docuisse, cum, qnibns licuerit, suas leges Romanae ci vitati praeo-ptaverint; quibus legendi, quid mallent, copia non fuerit, prò poena necessa-riam civitatem fore „. Ne si comprende infatti come ai Sogavxoùv zx 'Pa>,jta£ot)v TCScppovYjxévat, si potesse in compenso dare la 14 civitas sine suffragio „. 11 premio che in questi casi era dato dai Romani consisteva nello stipulare un u foedus aequum, „ come avvenne per Neapolis, per Ferentinum, più tardi per Heraclea; ciò la versione meno impura riferisce a proposito degli stessi Sanniti per il 304 a. C. : u foedus antiquum redditum „ Liv. IX, 45, 4.
In breve, nel testo di Diodoro ci deve essere un malinteso, ovvero un accenno a fatti di cui nella narrazione liviana non ci è pervenuta memoria. A me sembra occorra abbandonare la violenta correzione di IlaXijvtoug in eEp-
Pais, Storia di Roma. Voi. I. - Parte II. 27
| |
|
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899
pagine 746 |
|
Pagina (464/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Senato Sannio Sulpicio Sanniti Diodoro Atti Tuscolani Liv Plinio Postninio Boviauo BcóXav Diodoro Bovianum Tpvjjìo Xav Burger Diodoro Romani IlaXvjvio'Js IlaÀ Stoxav XtxsJag Livio Ernici Cluverio IlsXtyvo'JS Diodoro Peligni Marsi Romani Ttoopavxo Diodoro Livio Tanno Burger Diodoro Frusinati TioXtxsJa Diodoro Livio Anagnini Ernici Burger Anagnini Livio Ceriti Equi Livio Ernici Romanos Hernicos Romanae Sogavxoùv TCScppovYjxévat Romani Neapolis Ferentinum Heraclea Sanniti Liv Diodoro IlaXijvtoug Storia Roma Vili Triumph Liv Burger Coglie
|
