Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL' INTERV. DI PIRROriero, di cui avremo agio di discorrere in seguito, il quale, guerreggiando per conto suo e per formarsi un principato indipendente, anziché per risollevare le pericolanti sorti dell'impero tarantino, attaccati gli Apuli, s'era impadronito della città sallentina di Turiae. Senza nemmeno venire alla prova delle armi con i Romani, Cleo-nimo se ne sarebbe partito. Secondo altre versioni, anziché al dittatore Iunio Bubulco, tale campagna era attribuita al console Emilio, il quale vinto Cleonimo lo avrebbe obbligato a risalire sulle sue navi, ed avrebbe cosi restituita Turiae ai suoi antichi abitatori. (x)
      (x) Sulle gesta di Cleonimo abbiamo due versioni nella sostanza uguali in Diodoro, XX, 104 sq. ed in Livio, X, che ho esaminate in una mia speciale ricerca (Thuriae nelle Paglie, nei miei Studi Storici, I (Pisa, 1892), p. 193 sgg.) Che Diodoro in questo caso attinga a fonti greche, dimostra all'evidenza un frammento di Duride di Samo, fr. 37, in M. FHG. II, p. 478, che della spedizione di Cleonimo discorreva ove trattava del regno di Agatocle. Con ciò si accorda il fatto che, parlando degli indigeni che ripresero la città espugnata da Cleonimo e che obbligarono costui a partire, li chiama [3appapotr. Con ciò sta infine in armonia la circostanza che Diodoro, XXI, fr. 6, a proposito della battaglia di Sentino, cita Duride. La città sallentina presa e riconquistata grazie all'intervento romano è detta Thuriae da Livio; (nel testo di Diodoro v'è lacuna dopo le parole xy)v (isv, e si fa menzione anche della località detta TptoTiiov, che da Cleonimo fu espugnata). Come ho già fatto valere nella ni. c., Thuriae è quella città sulle coste della Sallentina che è ricordata in un caduceo trovato presso Brindisi, dove si legge Sajióaiov 0oup£a>v, ed in un'altra riga Sajióaiov BpsvSsaivwv, Kaibel, J. G. Sic. et It. n. 672.
      Che intorno alla cacciata di Cleonimo ci fossero due diverse versioni apprendiamo da Livio, X, 2: u adversus hunc hostem consul Aemilius missus proelio uno fugatimi conpulit in naves. Thuriae redditae veteri cultori Sallenti-noque agro pax parta. Iunium Bubulcum dictatorem missum in Sallentinos in quibusdam annalibus inverno, et Cleonymum, priusqnam confligendum esset cum Romanis, Italia excessisse „. Secondo Diodoro, XX, 105, ol arcò x^g gappapoi oi)vBpa,xóvt8g lo assaltano di notte, gli uccidono più di duecento (secondo un testo più di trecento) uomini, ne fanno prigionieri circa mille, e lo obbligano a fuggire. Se ricordando codesti barbari, Diodoro intenda parlare di Romani o solo di indigeni dell'Apulia, e quale delle due versioni sia la migliore, si ricava dalla ^circostanza che una fonte romana non sapeva della battaglia combattuta da Cleonimo e lo faceva fuggire prima di venire con essi alle mani. In altri termini la notizia romana che sa della vittoria di Emilio su questo principe pare rappresenti una tradizione più recente che i Romani sostituì ai Lucani.
      Negli estratti di Diodoro è detto che Cleonimo si recò a Corcira (che già


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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