Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE GESTA DI M. VALERIO NELL' ETRURIA.
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      di soldati travestiti da pastori- Ma gli interpetri di Cere, che accompagnano i Romani, svelano l'inganno: si viene a battaglia e gli Etruschi sono vinti. I Fasti Trionfali ricordarono essi pure una vittoria su codesta gente, ottenuta dal dittatore Valerio; (*) ma Livio dichiara che, secondo alcuni annali, non vi sarebbe stato il combattimento eli cui abbiamo fatto teste ricordo. Senza punto ricorrere alle armi, il dittatore Valerio, che è ricordato come console per ranno successivo, avrebbe sedato in Arezzo la sedizione fra la plebe e la gente patricia e predominante dei Cilnì. M. Valerio avrebbe anzi tolta la ragione delle discordie con le semplici arti della persuasione. (2) Tradizioni false Tuna e l'altra, eome ripeteremo tosto, dacché nel 298 e nel 294 ritroveremo tutte le gesta militari del 302-301 a. C. Nei 300 (nella tradizione liviana manca l'anno 301 noto ai Fasti Capitolini), il console M. Valerio sostiene una breve guerra contro gli Equi; ed il collega di lui Apuleio comincia l'assedio di Nequinum nell'Umbria, la quale per tradimento è presa l'anno seguente; i Romani vi fondano una colonia che vien chiamata Narnia. (3)
      (*) Liv. X, 4; 5, 13: a dictator triumphans in urbem rediit „ cfr. Act. Triumph. ad a. 301: * M. Valerius M. f. M. n. Cor,>«sl an. CDLII IV dict. II [de] Etrusceis et [wi«]rseis X K. br. „
      (2) Liv. X, 5, 13: * habeo auctores sine ullo memorabili proelio pacatam ab dictatore Etruriam esse seditionibus tantum Arretinorum compositis et Cilnio genere cum plebe in gratiam reducto. consul ex dictatura factus M. Valerius. non petentem atque adeo etiam absentem creatum tradidere quidam, et per in-terregem ea comitia facta. id unum non ainbigitur, consulatum cum Apuleio Pausa gessisse „.
      (3) Liv. X, 10: a ita Nequinum in dicionem populi Romani venit colonia eo adversus Umbras missa a flumine Narnia appellata „. Il cangiamento di Nequinum in Narnia pare sia in rapporto con quello stesso fatto per cui i Romani mutarono il nome di Epidamno, di Malevento, per cui preferirono la forma più antica Segesta in luogo di Egesta, per cui infine, nel periodo più antico, dettero i nomi di Valentia, di Florentia, di Faventia alle loro colonie. Per le stesse ragioni, come ci è espressamente attestato, Fest. p. 121 M. s. v. lacus Lucrinus, nel fare l'appello, i Romani cominciarono con chiamare quelli il cui nome, come Valerio, Salvio, Statorio, era di buon augurio.
      Del trionfo del console M. Fulvio Petino sui Nequinati fanno ricordo gli Act. Triumph. ad a. 299 a. C.; cfr. Dion. Hal. apd Steph. Byz. s. vv. Xyjxo'jia e Nocpvta.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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