Storia di Roma di Ettore Pais
PRESA DI MORGANZIA, ROMULEA, FERENTINO
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poi interamente devastato dai due consoli per il corso di cinque mesi, ossia si racconta ciò, che dalla fonte di Diodoro, era già stato detto per il 306, (*) Viene prorogato il comando ai vecchi consoli per sei mesi, ed in questo tempo, essendo consoli Appio Claudio e L. Volumnio, il proconsole P. Decio continua a desolare il Sannio; avendo obbligato l'esercito sannita a cercarne rifugio in Etruria si impadronisce facilmente della forte città di Morganzia, quindi di quella di Romulea, e poi di Ferentino. Questa versione era però contraddetta da altre, che principale eroe di questa spedizione dicevano Q. Fabio, al quale si attribuiva la presa di Ferentino e di Romulea. Ma anche questa seconda redazione stava in piena opposizione con altre, delle quali alcune riferivano, e altre negavano che tali gesta fossero state compiute dai nuovi consoli Àppio Claudio e L. Volumnio, ovvero dal solo Volumnio. Le medesime gesta erano
(x) Liv. X, 15, 1: * Sairmitibus Apuli se ante proelium coniunxissent, ni P. Decius consul iis ad Maleventum castra obiecisset, extractos deinde ad cer-tamen fudisset. ibi quoque plus fugae fuit quam caedis: duo milia Apulorum caesa; spretoque eo hoste Decius in Samnium legiones duxit. ibi duo consulares exercitus diversis vagati partibus omnia spatio quinque mensum evastarunt. quadraginta et quinque loca in Samnio fuere, in quibus Decii castra fuerunt, alterius consulis sex et octoginta. nec valli tantum ac fossarum vestigia relieta, sed multo illis insigniora monumenta vastitatis circa regionumque depopulatarum. Fabius etiam urbem Cimetram cepit. ibi capta armatorum duo milia nongenti, caesi pugnautes ferme nongenti triginta „ cfr. Diod. XX, 80.
Gli ottantasei accampamenti di Fabio fanno pensare agli ottantun vici dei Sanniti secondo Appiano, b. Samn. 4, presi dai Romani al principio della seconda guerra sannitica. Delle grandi devastazioni patite dai Sanniti in quel tempo, oltreché a proposito di Pirro (Cass. Dio, fr. 40, 27, p. 12G sq. Boiss.) si torna a far menzione ove si parla della guerra di Annibale, Liv. XXIII, 42, 13 (cfr. XXIV, 20), a proposito delle devastazioni fatte durante i consolati di Fabio Massimo Cunctator.
Dove fosse la città detta Cimetra non sappiamo. Considerando che un Fabio, secondo una versione che riferiamo oltre, avrebbe atteso ad assediare dominioverso il 292-291 a. C., Dion. Hal. XVII-XVIII, fr. 4, nasce il sospetto (sul quale non intendo del resto insistere) se CIiMETRAM e COMINIVM fossero una sola città. Dal lato paleografico l'emendazione non sarebbe del tutto improbabile; ma anche in questo caso è tutt'altro che escluso che Cimetra (per la desinenza -etra cfr. la vosca Ecetra) sia una delle tante località sannitiche che scomparvero durante questa guerra di esterminio.
Intorno alla fuga di due legioni romane punite da Fabio Rullo v. Front.
IV, 1, 35.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (474/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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