Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. Vili- - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'lNTERV. DI PIRROSecondo alcuni, la battaglia sarebbe stata combattuta solo contro i Galli e i Sanniti. Gli Umbri e gli Etruschi, stando ad una versione che Livio ritiene preferibile, sarebbero stati invece superati dal pretore Gn. Fulvio in un fatto d'arme accaduto verso gli stessi giorni, ed in esso i Chiusini ed i Perugini avrebbero avuto gravi perdite. Secondo questa versione, riferita anche da Frontino Fulvio e Postumio, i quali per ordine di Fabio avrebbero distolte le forze degli Umbri e degli Etruschi, sarebbero così riusciti ad impedire a
      fr. 1, narrava circa ai prodigi che precedettero la catastrofe Caudina (321 a. C.), dei quali però in Livio, per quell'anno, non è fatta menzione.
      Rispetto alla battaglia notiamo gli episodi del prodigio della cerva fuggente davanti al lupo, che tentiamo oltre esplicare, e della u devotio „ di Decio, rispetto alla quale il Tzetz ad Lycophr. 137S, commentando l'olocausto di Codro dice: Tpacpsi Ss toicùióv xi AoOptg AiòSwpcg xa£ Aieov cxt Za;avtTcòv, Tuppyjvcov xai ixspwv sftvóov noXs[jLO'3vTa)v 'P(i)p,a:où£ 5 AsxtO£ STraxoc;'Ptojiaìtov aDoxpaxyjyòs à)v Topxooàxou o5xtog eSwxsv éaoxòv sìg a^ayyjv, xaJ àvy]ps\bjaav xtòv èvav-itov sxaxòv y^Xviisg ocò&Yjjxspcv. Nell'estratto di Tetze v'è pertanto una confusione tra il Decio di Veseris e quello di Sentino. Errore facilmente spiegabile, dacché i due fatti potrebbero anche essere la ripetizione di un solo. Anche dal lato formale, come ha notato il Klinger, 39 sg. i due racconti di Livio si rassomigliano nei particolari, e vi si ripetono le stesse frasi. Tuttavia nella battaglia di Veseris il pontefice che fa la tt devotio è M. Valerio, Vili, 9, 4, mentre in quella di Sentino è M. Livio, ossia quel plebeo M. Livio Deuter, che avrebbe conseguito tale ufficio in grazia dell'approvazione della legge Ogulnia, Liv. X, 9, 2. Codesto Valerio pontefice era ricordato a proposito della * devotio „ alla battaglia di Auscnlnm da Critolao apd [Plut.] parali. min. 3, ossia da quello stesso scrittore il quale, per quello che pare, era fra gli illustratori della storia e delle antichità romane,citati da Verrio Fiacco, apd Fest. p. 329, v. Salios ^cfr. Susemihl, Gesch. d. griech. Liti. /. d. Alexandrinerzeit, li, p. 400, n. 214). Nel racconto di Critolao (dato che il Pseudo Plutarco ne dia un estratto esatto) la storia della u devotio „ di Auscnlum era mescolata con le vicende di Caune. Conforme alla tradizione ufficiale, quella romantica, che andava sotto il nome di Aristide Milesio apd [Plut.] parali. min. 18, riferiva le due * devotiones „ dei Deci una volta a proposito di una guerra contro gli Albani (ossia contro- i Latini) la seconda di una guerra contro i Galli fossia a Sentino). Se il sacrificio di un Decio sic^ \ >
      sia verificato una volta o due, se il primo racconto sia la duplicazione del secondo o viceversa non sappiamo. Certo è le gravi e solenni falsificazioni prammatiche degli annalisti romani non meritano maggior rispetto delle leggiere invenzioni dei romanzieri greci, che dati ed elementi variamente riferiti dalla tradizione mescolavano fra loro al solo fine di scrivere narrazioni dilettevoli; cfr. s. p. 260 sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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