Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'iNTERV. DI PIRRO.
bero appressati alle sue mura. Invece davanti a quelle di Erculaneo l'esercito di Sp. Carvilio avrebbe ricevuti danni ancor maggiori di quelli recati ai Sanniti; ma infine anche questa terza città si dice espugnata. Queste operazioni militari sarebbero durate sino a che non fosse sopraggiunto un aspro inverno, che avrebbe coperto di neve il Samnio. (*) Si raccontava anzi, che l'esercito romano avrebben. 3) ovvero per Milionia città dei Sanniti ovvero dei Marsi (v. s. p. 435, n. 1). Può infine darsi che Dionisio rispetto alla nostra questione seguisse una versione diversa da Livio non solo dal lato cronologico ma anche dal topografico.
Per conseguire determinazioni maggiori ci porgono scarso aiuto le indicazioni sulle vie, dacché se è vero che la via Appia, tracciata naturalmente attraverso le regioni più ricche e popolose, toccava Lacedogna (una delle Aquilonie), non è escluso che altre vie congiungessero ' località come Ferentinum ed Ake-runtia con la Campania da un lato, con i piani delle Puglie dall'altro. Anzi per questo lato, mi sia lecito dubitare che colga nel segno il Mommsln, ad CIL. IX, p. 599, ove afferma che la u via Herculia, „ che congiungeva Potentia con Aequum Tuticum, traesse il nome da Massimiano Erculeo, collega di Diocleziano, dacché se ciò fosse vero, non si comprenderebbe come a distanza di così pochi anni, nel 311 d. C., nei milliari di essa n. 6059, 6066, 6067, si dicesse che la u via Herculia „ fu ripristinata: * ad pristinam faciem A me pare piuttosto sia il caso di confrontare il nome di 14 via Herculia „ con quello di u via Heraclia „ o di " via Herculanea, T che aveva una antica via della Campania, dacché le vie dell'Italia, meridionale, come è lecito ricavare dalla notizia di [Arist.] de mh\ ause. 97 (93), si intitolavano appunto da Ercole; fra i Romani cfr. Fest. p. 229 M, s. v. propter viam. D'altro canto non è credibile che una regione strategicamente così importante, come quella percorsa dalla * via Herculia, „ che attraversava la Lucania, che congiungeva Potentia con Aquilonia, con la via Appia, con Aeqwum Tuticum, non fosse fornita di una arteria sin da tempi di molto anteriori al III secolo d. C. Per una di queste vie, se non proprio per 1'u Herculia „ di cui qui discorriamo, dovette raggiungere Beneventani il cartaginese Annone, allorché nel 212 a. C,, per ordine di Annibale, dal paese dei Bruz! tentò recare grano agli assediati Capuani,
Liv. XXV, 13 (cfr. XXIV, 14).
1 Liv. X, 45, 8; cfr. 44, 9. Velia Palumbino, Erculaueo, sono località ignote, dagli studiosi locali arbitrariamente localizzate. Che non si tratti delle ben note città marittime della Campania e della Lucania, risulta con tutta certezza dal testo di Livio, X, 45, 12, v. sopratutto: u qui vini frigoris iam in Samnio non pa-tiebantur Che non vi sia errore appare anche da ciò che il territorio delle città campane era in piena suggezione dei Romani dal 326 o per lo meno dopo la presa di Nola (313 a. C.> I Lucani figurano poi quali alleati dei Romani in questi anni Liv. X, 33, 1.
Ove da parte di Livio vi fosse stato errore e nella fonte di lui si fosse accennata alla lucana Velia, avremmo dovuto già veder ricordata la presa di
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (489/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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