Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE GESTA ROMANE DAL 290 AL 2S2 A. C. 447
      fondano la colonia di Sena, I vicini Galli Boi, atterriti dalla sorte toccata ai connazionali, corrono alla riscossa e armano quanti dei loro sono atti a combattere, e, collegati con gli Etruschi, giungono al lago Yadimone, dove periscono quasi tutti gli Etruschi e pochi dei Boi trovano scampo. Tentano quest'ultimi Tanno seguente un'ultima riscossa, armano anche quelli dei loro appena arrivati alla prima giovinezza, ma nuovamente sconfitti sono finalmente costretti a far pace con i Romani. Ciò, seguendo la cronologia di Polibio, si sarebbe compiuto tre anni prima dell'arrivo di Pirro. (x) Secondo le più recenti redazioni romane, L. Cecilio è il console del 284 ed è diverso da L. Cecilio, il pretore morto ad Arezzo. La vittoria del lago Yadimone cade nel 283 a. C. ed il duce romano è il console P. Cornelio Dolabella; ed in opposizione alla cronologia polibiana, si attribuisce al collega di lui Gn. Domizio Calvino l'onore di una separata vittoria sui Galli Senoni. (2) Fra le fondazioni di Castrum
      (1) Liv. ep. XI: a Curius Dentatus consul Samnitibus caesis et Sabinis, qui rebellaverant, victis et in deditionem acceptis bis in eodem magistratu triumphavit. coloniae deductae sunt Castrum, Sena, Hadria „. In base a questa notizia lo Schoen, das capitoL Verzeichnh der roem. Triumphe (Wien, 1893) fissa al 290 a. C. il trionfo sui Sanniti, sui Sabini e sni Lucani. Ma, come hanno messo in rilievo fra gli altri il Niese, ne\YHermes, XIII (1878), p. 401 sgg. e sopratutti il Mommsen, roem. Forschioigen, II, p. 297 sgg. la cronologia migliore di queste guerre ci è conservata nel racconto di Polibio, li, 19 sq. Ora, secondo questo autore, gli avvenimenti sopra riferiti hanno principio dieci anni dopo la battaglia di Sentino. Ulteriori determinazioni cronologiche v. nel voi. di complemento; qui mi basti ripetere che non accetto le vedute di codesti due critici, i quali fanno dipendere da fonti romane la cronologia polibiana, e che accostandomi in parte alle vedute dell'Unger, v. nei Sitzungsbericlite dell'Accademia di Monaco, 1876, p. 563 sgg. reputo che Polibio dipenda da autori greci.
      Quanto si riferisce sui Boi àpx. xwv véa>v ^^covTa^ xaOoTtÀ'iaavxeg, è una disposizione che appare presa anche dai Romani dopo Canne e poi nel 212, Lrv. XXII, 57, 9; XXY, 5, 8. Sulla conquista della Sabina, ai cui abitatori nel 290 venne data la a civitas sine suffragio, „ Vell. I, 14, 6, e sui trionfi di Manio Curio, v. Cic. Cato Maior. 16, 55 (cfr. Plut. Caio Maior, 2j; Plin. XH. IX, 118; XVIII, 18; XXXVI, 111; Auct. de vir. ili. 33; Apul. de magia, 17.
      (2j Nell'epitome liviana XII, L. Caecilio è detto u praetor „; Polibio, II, 19, 8, lo dice OTpax^yóg, e gli dà per successore Manio Curio; ma qui, come ha veduto il Momhsen, roem. Forschungen, II, p. 375, "praetor „ equivale a 14 consul „ e l'epitome liviana porge l'eco di una versione più recente.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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