Storia di Roma di Ettore Pais

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      il censore appio claudio.
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      riforme si collega anche il fatto che, durante il secondo consolato di Appio Claudio, ossia nel 296 a. C. i libertini vennero chiamati a far parte dell'esercito. (x)
      Tutte codeste riforme avrebbero grandemente irritato la nobiltà; e si raccontava che, spirato lilialmente il termine della sua podestà, Appio Claudio, temendo di dover rendere conto della sua gestione, simulasse di esser cieco ed evitasse di recarsi in Senato, Secondo un'altra pia versione, la punizione degli dei avrebbe colpito lui, non meno dei Potizì, dell'aver reso pubblico mediante mercede il sacro culto di Ercole; dopo qualche anno Appio Claudio sarebbe diventato cieco. (2) La tradizione liviana per gli anni successivi, non ce lo dipinge però come un cieco distolto alle pubbliche cure, bensì quale uno dei più attivi uomini di stato, e precisamente fra quelli che avrebbero osteggiato lo svolgimento e l'accrescimento dei dirittipopolari. Sul finire del 303 Io vediamo opporsi alla proroga dell'impero militare del console Q. Fabio vincitore degli Etruschi; nel 300 combatte la rogazione Ogunia, che mirava a render promiscui fra i patrici ed i plebei gli altri sacerdozi ; e nel 297 si sarebbe provato ad impedire che dei due consoli uno fosse plebeo. (3) Nel 307 Appio Claudio sarebbe stato obbligato ad abdicare dalla censura, ma avrebbe in cambio ottenuto il consolato con L. Volumnio, ufficio che con lo stesso collega avrebbe rioccupato circa dieci anni dopo (296 a. C.); (4) ed anche nel 296, come nel 307 si diceva avesse atteso alle cure urbane. Dopo la vittoria di Claudio e di Volumnio sui
      (*) Liv. X, 21, 4, a libertinique centuriafci „.
      (2) La prima versione è riferita da Diodoro, XX, 36; la seconda, che è lapiù diffusa, è data ad es. da Livio, IX, 29, 11; Val. Max. I, 1, 17; Auct. de
      \tir. ili. 34, 2. E ovvio rilevare il carattere sacro della seconda versione e constatare che Diodoro, porgendo la prima, non segue in questo caso una fonte del genere degli Annali Massimi, ma accetta una spiegazione razionalistica di origine familiare ed ostile ai Claudi. Sul carattere non recente della fonte di Diodoro, v. oltre.
      (3) Liv. IX; 7; 15 42.
      (4) Dell'intervallo decennale che vi fu tra il primo ed il secondo consolato di Appio Claudio e di L. Volumnio sapevano anche le fonti di Cicerone, Caio Mai. 6, 16. Sulla forzata abdicazione dalla censura di Appio Claudio v.
      Liv. IX, 42, 3.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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