Storia di Roma di Ettore Pais
l'edilità curule di gneo flavio
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non tanto la circostanza che, secondo la fonte di Plinio, (il quale dice riferirsi ad " antichisismi annali, „ ma che in realtà sembra riprodurre una notizia di Calpurnio Pisone) Flavio fu contemporaneamente tribuno della plebe ed edile curule, (*) quanto il fatto che una delle magistrature che Licinio Macro faceva coprire da Gneo Flavio, ossia quella di triumviro capitale, per dichiarazione della tradizione liviana, venne creata non prima del 289 a. C. (2)
Simili divergenze notiamo rispetto al tempio della Concordia. Secondo alcuni annalisti, non ostante l'opposizione del pontefice Cornelio Barbato, il quale affermava che niuno, fuori che un console od un altro magistrato fornito di " imperium „ poteva compiere una tale cerimonia, avrebbe dedicato il tempio della Concordia nell'area di Vulcano, destando la più grande invidia da, parte dei nobili.
curulis fuit. inverno in quibusdam annalibus, cum appareret aedilibus, iierique se prò tribù aedilem videret neque accipi nomeu, quia scriptum faceret, tabulam posuisse et iurasse se scriptum non facturuin; queni aliquanto ante desisse scriptum facere arguit Macer Licinius tribunatu ante gesto triumviratibusque, nocturno altero, altero coloniae deducendae „. Che la versione contraddetta da Licinio Macro fosse quella riferita dall'annalista Calpurnio Pisone, si apprende da un frammento di costui riferito da Gellio, XA. VII, 9, 2 (v. la n. precedente). Calpurnio narrava, fra l'altro un aneddoto sul contegno tenuto da Flavio davanti a certi giovani della nobiltà, che non volevano riconoscere la sua autorità, aneddoto che è ripetuto pure da Livio, IX, 46, 8. Il racconto di Livio su Gneo Flavio come su Appio Claudio appare pertanto esser la fusione del materiale che, a seconda del caso, egli toglieva da annalisti più recenti, come Licinio Macro e Tuberone, ovvero, se direttamente o no è un'altra questione, attingeva da autori più antichi come Calpurnio Pisone.
(*) Plin. XIL XXXIII, 18: u addituui Flavio ut simul et tribunus plebei esset Plinio sulla fede degli * antiquissimi annales „ riferisce che conseguenza di ciò fu che i nobili deposero gli 44 anuli „ e le * phalerae „. Ma noi vediamo che Plinio, XH. XIII, 84, considerava Cassio Emina, coetaneo di Calpurnio Pisone, come un * vetustissimus auctor lo stesso Calpurnio, al quale pure qui attinge Plinio, era detto * vetustior annalium auctor „ da Livio, X, 9, 12.
(2) Nell'epitome liviana, XI, si dice: * triumviri capitales tunc primum creati sunt „ dopo la menzione della colonia di Sena, di Castrum Novum, e di Hadria, e prima del censimento che precedette la legge Ortensia, dunque fra il 289 ed il 287 circa a. C. Ma secondo la cronologia polibiana, dovremmo scendere di qualche anno ancora, v. s. p. 446 sgg. Pomponio, apd I)ig. 1, 2, 2, 30, rispetto all'istituzione di questa magistratura porge termini molto vaghi, fra il 366 ed il 241 a. C. Su che v. oltre.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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