Storia di Roma di Ettore Pais
le gesta civili di appio claudio e di gneo flavio. 459
Il trionfo di Appio Claudio e di Gneo Flavio fu però per il momento di non lunga durata. Q. Fabio collega di P. Decio, censore nel medesimo anno in cui Gneo Flavio aveva conseguito l'edilità
Cicerone ed a lui esposta da Attico, che ne trovò notizia in opere di cui non è fatto il nome, Gneo Flavio, anziché un coetaneo di Appio Cieco il censore (verso il 312-304 a. C.), sarebbe stato anteriore ai decemviri del Y secolo. Ciò si ricava chiaramente dalle parole seguenti: u unum tsxopixòv requiris de Gn. Flavio Annii filio. ille vero ante decemviros non fuit, quippe qui aedilis curulis fuerit, qui magistratus multis annis post decemviros institutus est., „ Ciò. ad Att. VI, 1, 8, e poco dopo, 18, è confermato dal passo seguente: u illud de Flavio et fastis si secus est, commune erratimi est, et tu belle YjTìópyjaag et nos publicam prope opinionem secuti sumus cet. „ Con la versione che Gneo Flavio fosse stato coevo di Appio Claudio il decemviro, si spiegano anche le parole di Cicerone, l. c.y 8, dove, pur riferendo la versione che costui faceva vivere al tempo del censore Appio Claudio (312 a. C.J, dice: u quid ergo profecit, quod protulit fastos? occultatali! putant quodam tempore istam tabulam, ut dies agendi peterentur a paucis cet. „ Ma questa informazione male si adatta (almeno per quello che noi sappiamo) con le condizioni storiche posteriori al 304 ed invece si intende, ove si colleghi con quanto da Livio, Vf, 1, 10 ad a. 389, si racconta sulle leggi regie, su quelle delle dodici tavole e sui rimanenti documenti rintracciati dopo la catastrofe gallica: 44 alia ex eis edita etiam in volgus; quae antem ad sacra pertinebant a pontificibus maxime, ut religione obstrietos haberent multitudinis animos, suppressa Sui rapporti delle leggi regie con quelle delle XII tavole, di queste con la legislazione decemvirale con le u legis actiones „ e con i fasti di Appio Claudio e di Gneo Flavio v. s. parte I, p. 572 sgg.; cfr. oltre ai cap. sgg.
Questa notevole ' divergenza intorno all'età in cui sarebbe vissuto Gneo Flavio sta del resto in rapporto con il fenomeno tante volte constatato di fatti e personaggi appartenenti al IV secolo attribuiti al V. Esso sta soprattutto in relazione con la versione secondo cui il tempio di Bellona, anziché da Appio Claudio Cieco, sarebbe stato eretto da Appio Claudio, il console del 495, Plin. NIL XXXV, 12, e con quella che al tempo del decemviro Appio Claudio anziché di Appio Cieco riferiva la storiella dei u tibicines „ di Tibur, Plut. q. Rom. 55. Per conto mio anzi non trovo poi strana la congettura dell'Hartmann, der roem. Kalender (Leipzig, 1882, p. 121) doperà che pure è condotta con criteri molto conservatori), il quale suppone che il M. Flavio u scriba, „ il quale avrebbe aiutato Giulio Cesare a riordinare il calendario, Macrob. I, 14, 2, sia sorto per confusione con il nostro Gneo Flavio. Certo, come giustamente rileva l'Hartmann, la differenza dei prenomi non porgerebbe difficoltà, dacché, a parte la frequenza in altri casi di simili scambi, Gn. Flavio è detto Marco anche da Lido, de men.s. I, 9. In Lido rispetto alle lettere dell'alfabeto si attribuisce infatti a Fabio quella parte che altre tradizioni, Dig. 1,2, 2, 36; Marc. Cap. I, 3, 261, assegnavano ad Appio Claudio. E simile scambio notiamo anche rispetto all'attività giuridica di questi due personaggi.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (506/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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