Storia di Roma di Ettore Pais
462 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'lNTERV. DI PIRRO.
inscrive i libertini nelle quattro tribù urbane; perciò rifiuta di accettare il consolato, ove non siano passati i dieci anni voluti dalla legge, i1) Il tribuno della plebe Manio Curio lotta anche egli contro il fiero patrizio, e durante i comizi presieduti da Àppio quale interré, il quale si opponeva alla elezione di un console plebeo, sarebbe riuscito a far valere il principio ratificato più tardi da uria legge Menia, per cui il senato doveva esprimere il suo gradimento, equivalente in fondo ad una approvazione, prima e non dopo la presentazione di nuove leggi. (2) Infine per il 298 si fa menzione di
(*) La rinunzia da parte di Q. Fabio Rulliano al consolato si ripete peril 300, il 298, il 296 a. C. Liv. X, 9, 10; 13, 5; 22, 2; cfr. Val. Max. IV, 1, 5.
(2) Cic. Brut. 14, 55: * M\ Curimi), quod is tribunus plebis interrege Appio Caeco diserto homine corniti* contra leges habente, cum de plebe consu-lem non accipiebat, patres ante auctores fieri coegerit, quod fuit permagnum nondum lege Maenia lata „. Di un interregno di Appio Claudio parla anche Livio, X, 11, 10, ad a. 298; ma non accenna a tale questione, mentre delle difficoltà fatte, perchè non si eleggesse un console plebeo, Livio, X, 15, 7, discorre per il 297, in cui Appio era candidato al consolato. Si potrebbe supporre che in tale anno Appio Claudio fosse pure interré. Tale simultaneità è espressamente riferita per L. Postumio Megello 14 qui interrex iis comitiis quae ipse habuisset, consul cum C. Iunio Bubulco creatus esset, „ e per Fabio, interré nei comizi consolari per il 215 a. C., Liv. XXVII, 6, 8, a. 291 a. C. Ma nelle notizie superstiti relative ad Appio Claudio nulla viene a conferma esplicita di una simile ipotesi, tanto pìii che altre fonti, v. Blog. X, apd CIL. I2, p. 192, si fa parola delle tre volte in cui Appio Claudio fu interré. Da ciò risulta che non abbiamo modo di determinare quando, secondo la cronologia volgare, Manio Curio come tribuno si oppose ad Appio Claudio. Ciò ad ogni modo sarebbe avvenuto prima del 290, in cui secondo la tradizione, Manio Curio diventò console la prima volta.
La data della a lex Maenia „ ricordata da Cicerone, è vano collegare (ciò che taluno ha fatto), con quella della u lex Maenia „ sulT instauralo „ dei ludi, dacché come facemmo valere (v. s. p. 367 sg.), sebbene la data di questa seconda legge sia incerta, è tuttavia assai probabile che si riferisca al 338 circa a. C; ed è tutt'altro che escluso che le due notizie si collegbino con due distinti personaggi della stessa gente. Le parole di Cicerone: u quod fuit permagnum nondum lege Maenia periata „ producono su me l'impressione opposta di quella che ne ricevette il Mommskn, roem. Staatsrecht, III, p. 1042, n. 3, il quale, pur convenendo che essa può essere inclusa entro termini posteriori al 292 e giungeuti sino al 219 a. C. nondimeno propende, pare, per un anno non molto posteriore al 290 a. C. Il u permagnum „ acquista veramente il suo significato ove si accenni ad un successo politico conseguito molto prima del tempo in cui tal legge fu approvata.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (509/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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