Storia di Roma di Ettore Pais
4(54 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL 1NTERV. DI PIRRO.
popolare, così narrava la comune tradizione, sarebbe stato determinato, come di consueto, dai debiti e dalle usure. I ricchi non pare si preoccupassero gran che di accettare le proposte dei tribuni della plebe, la quale finalmente, dopo varie e gravi sedizioni, si reca sul Gianicolo. La secessione avviene proprio nel momento in cui molti nemici, e soprattutto i Galli insieme ad altri popoli eccitati dai Tarantini, minacciano di grave pericolo la Città; davanti al quale pericolo il partito degli ottimati è naturalmente obbligato ad arrendersi. Il dittatore Q. Ortensio, un personaggio ignoto, appartenente a gente plebea, di cui una sola volta per l'età anteriore è fatta menzione sporadica e dubbia, e che si dice morto durante la sua magistratura, fa approvare la legge per cui i plebisciti hanno pieno valore per tutti quanti i Quiriti. (*) Dal lato economico e politico seguono ben presto altri trionfi della plebe. Grazie alle
(^.Intorno alla secessione composta dal dittatore Ortensio e sulla lex * Hor-tensia „ v. Liv. ep. XI; Cass. Dio fr. 37, p. Ili nelPediz. del Boiss., ove si tenta la restituzione del testo (cfr. Zonar. Vili, 2 ; Plin. XH: XVI, 37; Lael. Fel. apd Gell. XA. XV, 27, 4; Gai. I, 3 inde Iustin. insl. I, 2, 4 ; Pomp. apd Big. I, 2, 2, 8,
Se la u lex Hortensia, „ per effetto della quale si stabilì che le u nundinae „ che erano * Iovis feriae „ diventassero * fastae, „ affinchè u rustici qui nundi-nandi causa in urbeiu veniebant lites coinponerent, „ Gran. Licin. apd Macrob. I, 16, 30, sia stata promulgata dallo stesso dittatore che fece approvare quella sui plebisciti, non è del tutto certo; è tuttavia oltremodo probabile. In questo senso v. il Mommsen. roem. Staatsrecht, III, p. 373, il quale la crede anzi parte della stessa legge. Se non m'inganno a favore di quest'opinione può farsi valere la circostanza che a questi medesimi anni appartiene la riforma o meglio la prima formazione ufficiale del calendario, attribuita a Gii. Flavio.
Secondo la narrazione liviana la 44 lex Hortensia „ succede alla fondazione delle colonie di Sena e di Castrum Novum ed alla costituzione dei triumviri capitali e precede la guerra contro Volsint e l'aiuto recato a Turi eppoi la battaglia di Arezzo sostenuta con esito infelice dal pretore Cecilio; ossia cade fra il 290 ea il 285 a. C. Zonara, VIII, 2, la riferiva genericamente al tempo di una guerra dei Tirreni, dei Galli, dei Sanniti e di molti altri popoli eccitati contro Roma da Taranto dopo il 291 e prima del 282, in cui scoppia la guerra con quest'ultima città. Ma dicendo Zonara, che la sedizione non cessò sinché Tto\é\iioi xr\ TtóXsi ènYjXS-oaav, genera il dubbio se intenda accennare alla invasione dei Galli e degli Etruschi, che verso il 299 a. C. devastò il territorio romano, o se iuvece accenni al pericolo, che Roma potè correre al tempo della battaglia del lago Vadimone 283 a. C.
Con tali incertezze cronologiche stanno pure in rapporto quelle relative
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (511/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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