Storia di Roma di Ettore Pais
465 cap. vili. - dalla resa di napoli all'interv. di pirro.
zione di nuove magistrature. (x) Ma il punto di partenza di ogni successiva vittoria è la legge Ortensia, poiché essa non solo segna il termine della lotta trionfatrice dei plebei, ma anche il principio dell'inferiorità politica del patriciato di fronte al continuo incremento del partito popolare. Quale importanza avrebbero acquistata i plebei, apparirebbe da ciò che, secondo le tradizioni superstiti, fu 0. Elio, un tribuno della plebe, colui che verso il 282 avrebbe indotto il popolo a recare aiuto a Turi minacciata dai Lucani, tanto che a lui codesti cittadini in segno di gratitudine avrebbero decretato un'aurea corona ed una statua. (2) La legge Ortensia non rappresenta però l'ultima delle grandi vittorie plebee. Ai patrici rimangono ancora notevoli privilegi nel foro e nella religione, e la lotta per l'eguaglianza potè dirsi terminata solo negli anni in cui C. Flaminio, che come tribuno della plebe aveva già proposta la ben nota legge agraria, divenne censore (220 a. C.), ed anzi solo in quelliin cui Annibale combattè in Italia. (s) Solo in questi ultimi anni
_I sette od i quattordici itigeri accordati ai gregari, di fronte ai cinquanta donati a Manio Curio, stanno iu certo modo in qualche relazione con le assegnazioni maggiori di cui si trova fatto ricordo per gli a equites „ a proposito delle colonie latine sopra ricordate. Infatti quelli che andarono a Castrum Fren-
tinum ed a Vibo Valentia ebbero il doppio dei u pedites „ ; a Bononia agli
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equites toccarono settanta iugeri, ai "pedites „ cinquanta; ad Aquileia quest'ultimi ottennero cinquanta iugeri, i centurioni ne ebbero cento, i cavalieri centoquaranta. La scarsità di notizie sulle assegnazioni fatte a coloro che vennero dedotti nelle varie colonie * civium „ a partire da quella di Sena Gallica (verso il 284 a. C.) sino alla fondazione di Pisaurum e Potentia 184 a. C., a proposito delle quali si parla di sei iugeri, Liv. XXXIX, 44, la mancanza di dati sufficienti sulle assegnazioni viritarie di codesto periodo vietano forse determinare con maggiore precisione il nostro quesito. Rispetto alla pretesa applicazione della legge agraria Licinia Sestia per il 298 a. C., v. Liv. X, 18, 14; cfr. oltre.
(*) Sulla creazione dei triumviri tf nocturni „ o u capitales , Liv. ep. XI; cfr. Pomp. apd Dig. I, 2, 2, 30. Sulle altre cariche, la cui istituzione parrebbe cadere in questi anni, diciamo oltre.
(2) Plin. NH. XXXIV, 32.
(3) Sàll. hist. I, fr, 11-12, p. 6 sq. Maur: u discordiarum et certaminis utrimque finis fuit secundum bellum Punicum „. Un esempio cospicuo di codeste lotte, che vanno dalla fine della prima al principio della seconda guerra punica abbiamo in un frammento di Livio pubblicato la prima volta dal Krueger ed illustrato dal Mommsen, nell'Hermes, IV, p. 371 sgg.; Liv. XX, fr. 12, W, in
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (513/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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