Storia di Roma di Ettore Pais

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      472 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL'lNTERV. DI PIRRO.
      nome di * Neapolis „ sta a favore deiresistenza di una * città nuova „ contrapposta ad una * città vecchia „. Nel frammento di uno scrittore del I secolo a. C. che attingeva, per quel che pare, a vecchie fonti elleniche, si afferma che i Cumani, dopo aver edificata e distrutta la città di Partenope, seguendo il consiglio di un oracolo, fecero sorgere " Neapolis „. (*) Secondo un'altra notizia codesta Partenope sarebbe stata eretta da coloni Rodi. Quest'ultimo dato pare anch'esso degno di fede, e si può benissimo accordareV
      con il precedente. E poi stato più volte osservato che Partenope sorse su quella parte rocciosa di Napoli, che si spinge sino al mare, in quel punto che oggi è detto Pizzofalcone, la cui estremità, separata forse ad arte dal rimanente promontorio, formò quel!'isoletta di Castel dell'Uovo, che nell'antichità oltre al nome di Partenope ebbe pure quello di Megaris o Megalia. Ed in codesta regione, ossia nella roccia soprastante, va, forse, cercato il tempio di Venere Euplea, la cui origine parrebbe collegarsi con gli albori della colonizzazione greca su codeste spiagge. (2) In quanto a Neapolis, undi Clima, ciò che sta in opposizione all'esplicita dichiarazione degli antichi, i quali dicono che Cuma venne in relazione con i Romani contemporaneamente a Capua e prima di Neapoli, Liv. Vili, 14, 10, cfr. s. p. 250 sg. Essa urta anche con l'esplicita dichiarazione che Cuma al pari di Napoli si segnalò per V u exi-mia semper in Romanos fìdes, „ Vell. 1, 4, 2; i Cumani (dato che fossero stati i Palepolitani) non avrebbero per dichiarazione di uno scrittore, che era particolarmente pratico delle vicende della Campania (cfr. Mommsen, ad CIL. X, p. 367 n. 1), tenuto un contegno diverso da quello dei Napolitani. Nelle narrazioni superstiti nulla ad ogni modo, per quanto io vedo, tradisce le traccie della versione che i! Beloch suppone rispondere alla verità.
      (l) Lutat. Daph. apd Philarg. in Verg. georg. IV, 564 = fr. 2 P: Cu-manos incolas a parentibus (a patribus, Beloch) digressos Parthenopen urbemconstituisse, dictam a Parthenope Sirena, cuius corpus etiam.....postquam ob
      locorum ubertatein amoenitatemque magis coepta sit frequentavi, veritos ne Cy-maeam desererent, inisse consilium Parthenopen diruendi: post etiam pestilentia affectos ex responso oraculi urbem restituisse sacraque Parthenopis cum magna religione snscepisse, nonien autem Neapoli ob recentem institutionem imposuisse; cfr. Vell. I, 4. 2.
      (2j Che Partenope ricordata probabilmente da Timeo, v. Lycophr. 712 sqq. fosse una colonia di Rodi è detto dal solo Strabone, XIV, p. 654 C, in un passo dove parla auche della rodia Elpie (Salapia). Questa notizia è stata revocata


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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