Storia di Roma di Ettore Pais
480 CAP. Vili. - DALLA RESA DI NAPOLI ALL' INTERV. DI PIRRO.
l'arsenale, ovvero nella località ove S, Lucia è succeduta forse a Venere Euplea. (•) Così è chiaro come e perchè il romano Publilio, avendo assalito Napoli pervia di terra, postosi sulle colline soprastanti avesse cercato rompere le relazioni fra i due quartieri o le due città di Palaepolis e di Neapolis, e fatti poi penetrare i suoi entro le mura della prima. Finalmente è manifesto come i duemila Nolani, partendosi per la via orientale opposta a quella per cui i Romani avevano occupato la stazione dei Sanniti, si volsero verso la loro patria. (2) I dati topografici di Livio, ove vengano studiati accuratamente, non meritano di essere tenuti in dispregio. Livio cade in un'inesattezza discorrendo dapprima di due poi di una sola " urbs „ ; (3) ma è esatto dove parla di due distinte " urbes, „ costituenti una sola cittadinanza subordinata all'impero eli due magistrati. Sappiamo infatti che i Napolitani, in causa di interne discordie, erano stati per il passato obbligati ad accogliere alcuni Campani, e che nell'elenco dei sommi magistrati, accanto a nomi greci, apparivano quelli campani, i quali facevano fede di codesto fatto. (4) Anche il nome di due magistrati ricordati da Livio, ove parla dell'assedio del 327-326 a. C. vengono ad ulteriore conferma di ciò, poiché greco è il nome di Carilao e rivela una forma ellenizzata quello osco-campano del suo collega Nimfio. (5) Napoli, sebbene
(*) V. s. p. 474, n.; Cocchia, vi. c. p. 46, n. 2 este.
(2) La tattica usata da Publilio ricorda, come ho già fatto notare sopra, v. p. 472, n. 2 quella di Marcello rispetto ai vari quartieri di Siracusa. Non abbiamo modo di stabilire se le due città di Paleopoli e di Neapoli fossero fra loro congiunte da una via fortificata, e protetta da mura, simile a quelle esistenti fra il Pireo ed Atene, fra Preneste e la sua acropoli (oggi S. Pietro) etc. e se all'occupazione di essa si riferiscano anche le parole di Livio, Vili, 2 : u intersaeptis munimentis hostium pars parti abscisa erat „.
(3) Liv. Vili, 22, 5; 25, 13; 26, 3 sq.
(4) Strab. V, 246 C. oaxepov Se KccjiTtavwv xivag èSsgavxo (cioè i Napoletani) aDvoixo'Jg StyoaxaxYjaavxss za: 7)vaY>tàa&>]aav xocg sy^iczoig d)g oixsio-xaxotg èrcs-.Sy) zobg giv.eioug àXXoxpioyg sa^ov. pyjvósi 5s xà xwv Syjiiapxcov òvó,iaxa xà [isv izp&zy. 'EXX^vixà òvxa, xà S'Oaxspa xolc, 'EXXtjvixoÌs àvajiìg xà KafJLTcav.y.à. La verità di questa affermazione è dimostrata, come ha fatto giustamente notare il Mommsen, ad CIL. X, p. 970, da un titolo in cui compare il nome osco-campano di Mamerco.
(5) Al Carilao ricordato da Livio si attribuiscono (non so con quanta ra-
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (527/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Lucia Venere Euplea Publilio Napoli Palaepolis Neapolis Nolani Romani Sanniti Livio Napolitani Campani Livio Carilao Nimfio Napoli Cocchia Publilio Marcello Siracusa Paleopoli Neapoli Pireo Atene Preneste S. Pietro Livio Vili Liv Strab Se KccjiTtavwv Ssgavxo Napoletani Dvoixo'Jg StyoaxaxYjaavxss XXoxpioyg Syjiiapxcov S'Oaxspa EXXtjvixo KafJLTcav Mommsen Mamerco Al Carilao Livio Livio Cocchia Pietro
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