Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA PRESA DI NAPOLI.
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      circondata di mura, occupava una posizione strategicamente meno valida di quella di Partenope ossia Palepoli, la quale, soprattutto nelle sue parti superiori, che non abbiamo più modo di determinare del tutto dal lato topografico, pare avesse rispetto a Neapolis su per giù queir importanza che il Castel S>. Elmo ha verso la moderna Napoli. Palepoli non potè esser trascurata dogli invasori. S'intende come da essa Niinfio facesse scendere i Sanniti, e come Carilao potesse invece stare a capo del quartiere greco di Neapolis. In altri termini Napoli verso il 327 ci si presenta abitata da due popoli di stirpe diversa, occupanti due distinte regioni, alla stessa maniera di Capua, o meglio eli Volturno, che accanto agli Etruschi dovette accogliere i Sanniti-Campani, della greco-iberica. Emporie ed infine di tante altre città elleniche obbligate a dar ricetto ad indigeni od a popoli invasori. Dalla storia di Napoli ricaviamogioue) alcune monete napoletane, che per ragioni di stile parrebbero appartenere a questo tempo ed in cui si legge XapiXéto, Garrucci, Le monete etc. tav. LXXXV, 1. Quello di 44 Nymphins „ (di cui a torto, credo, si è pure creduto trovar traccia nella sigla NV, che compare nella numismatica napoletana, Garrucci, op. cit. p. 82) va naturalmente messo in rapporto con l'inscrizione incisa su di un grande cippo esistente nel monte di Vico ad Ischia, ossia nell'isola Aenaria o Pitliecussae, appartenente ai Napoletani, in cui si legge: Ilixiog Nujjl^éou Ma'.IlaxóXXo'j ap^avusg avi&yptav zb zoiyj.ot xai ol axpaxiwxat, Mommsen, nnterit. Dìalekte p. 197; CIL. X, p. 679. D'altro canto è ovvio confrontare il nome di codesto X6[i'4>t9S come il N6,iDionisio II, Tim. fr. 127 in M. FHG. I, p. 224; Diod. XVI, 18; Plut. Dio. 41 sqq.; cfr. Beloch, Campanien, p. 206.
      Anche nell'irpina-apula Compsa foggi Conzaì pare si possano ritrovare le traccie di due capi di stirpe diversa. Statio Trebio, colui che dopo Canne invitò Annibale ad impadronirsi di codesta citta, Liv. XXIII, 1, come dice chiaramente il nome di lui, era di stirpe sannitica. Invece la famiglia avversa dei Mopsi „ o dei * Mopsiani, „ che fu obbligata ad abbandonare Compsa, pare si riattaccasse con i Greci. II nome di quest'ultimi va infatti collegato con quello di Mopso, il mitico vate di Colofone, il rivale di Calcante. Grazie alla colonizzazione ellenica codesto mito fu localizzato a Siris, che passava per una colonia di Colofone. Cosi il mito di Calcante rivale di Mopso, fu dai Greci trasportato sul Gargano, e fra i Lucani dell'Apulia, v. il materiale che raccolsi nella mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, 1, p. 225. n. 1; 575, n. 1. Compsa era presso alle scaturigini dell'Aufìdo e dominava i sottoposti piani dell'Apulia; si comprende quindi come di buon'ora anche ivi siano stati trasferiti tale mito e tale genealogia.
      Pats, Storia eli Roma. Voi. I. - Parte II. 31


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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