Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA PRESA DI NAPOLI
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      ed il sabello-campano, è naturale esistessero rivalità; e queste gioverebbero a spiegare ambedue le redazioni secondo cui Timo o l'altro di tali elementi fu autore della capitolazione e del " foedus „ con Roma. La versione nel fatto seguita da Livio afferma invece che i capi delle due parti della cittadinanza di Napoli e di Pale-poli, il greco Carilao ed il campano Nimfìo, si accordarono nel fare la resa al proconsole Publilio. (*)
      Napoli ad ogni modo concluse con ottime condizioni un " foedus „ verso Roma e diventò uno dei caposaldi della potenza di costei nel mezzogiorno d'Italia; di Napoli vanamente tentarono insignorirsi Pirro ed Annibale. Merita quindi piena fede quanto nella sostanza, se non rispetto ai particolari, intorno al * foedus Neapoli-tanum „ narra Livio. Ne si stenta a comprendere come mai Roma, che non cessò un istante di diffidare degli alleati di Capua, favorisse la città greca, la quale a parte le opportunità marittime, per le ampie relazioni con tutti i Greci dell'Italia meridionale e possiamo aggiungere con quelli fuori della Penisola, era l'unico comune che fosse in grado di controbilanciare la potenza di Capua. Dei Campani Napoli era e continuò ad essere nemica o rivale e con ciò si spiega il contegno opposto di queste due città verso Annibale; (2)
      (*) Le parole di Livio, VIII, 26, 6, il quale affeimando che preferiva la versione che la città fosse stata consegnata dai Napolitani, anziché dai Sanniti dice: u____foedus Neapolitanum, eo enim deinde summa rei Graecorum venit „ dimostrano sempre più che v'era una terza versione differente dalle due fra loro opposte che da Livio sono discusse. Con l'interpretazione da noi proposta del racconto liviano si accordano anche le notizie rispetto alla località occupata dai presidi forestieri nel 327-326. Si capisce come mai i Nolani fossero stati accolti a Neapolis nella regione più vicina alla città loro; tanto più che Nola fu tra le città in cui assai facilmente penetrò l'elemento greco. Nola passava infatti per colonia dei Calcidici, Iust. XX, 2, 13; Sil. It. XII, 161, vale a dire dei fondatori di Cuma e di Napoli. Le relazioni di Nola con Napoli sono confermate dalle monete del IV secolo, v. Head, hist. num. p. 34, aventi leggende greche e tipi simili a quelli della colonia attica di Napoli. Il fatto che i Sanniti presidiarono Palepoli non è poi da disgiungere dalla circostanza che assai forte era la posizione di codesta regione, che, forse, era già stata occupata dai Campani ai quali apparteneva Nimfìo.
      (2) Che l'inimicizia fra Capua e Napoli sia stata causa della guerra romana nel 327 è detto esplicitamente da Dionisio, XV, fr. 5, che più rettamente


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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