Storia di Roma di Ettore Pais
492 cap. vili. - dalla resa di napoli all'1nterv. dj pirro.
Alla resa di Napoli tien dietro la ribellione degli Àpuli e dei Lucani, i quali avrebbero mancato ai patti Tanno dopo in cui insieme ai primi avevano fatto alleanza con i Romani. Ci attenderemmo la menzione di una guerra contro costoro, ed invece ci è detto che scoppiò quella contro i Marsi, i Peligni, i Marrucini alleati dei Sanniti, ai quali si erano pur congiunti i Vestini. E particolarmente contro quest'ultimi si dice diretta la spedizione del console Iunio che li avrebbe superati. Ma questa notizia non sembra autentica. Non par credibile che i Romani movessero guerra ai Vesti ni senza attraversare il territorio degli Equi e poi dei Marsi, e stando ad una versione riferita dallo stesso Livio, i Romani solosenza di T. Quinzio furono tenuti dai legati di Antioco e degli Etoli contro i Romani Livio, X5XV, 48, 2, nota daccapo codesto vaniloquio greco e da T. Quinzio fa osservare: u Aetolorum omnem ferociam in verbis non in factis esse et in conciliis magis contionibusque quam in acie apparare „ ib. 49, 2. E lo stesso pensiero. Ma in questo secondo caso Livio riproduce l'osservazione trovata nella sua fonte, e può domandarsi se lo stesso sia avvenuto rispetto al primo caso, ovvero se vi sia solo un giudizio personale di lui. Non so se si abbia modo di decidere una simile questione ove sia posta. Chi ami credere che anche nell'osservazione intorno ai Napoletani del 327, Livio riproduca il giudizio della sua fonte romana, può forse notare che anche nel 327 Palepoli si dice presa da un Quinzio Liv. Vili, 25, 13, e che le imprese del celebre Tito Quinzio furono anticipate a proposito delle gesta e dei doni a Giove Capitolino di un Quinzio nel 380 a. C., v. s. p. 117. Tenendo presente la quasi storia romana del IV secolo, spesso mi tessuto di anticipazioni, noto tale possibilità; ma sono ben lungi dall'insistervi, dacché nulla fra l'altro è più naturale che, su per giù con le stesse parole, da Livio o da altri si notasse più volte la vanità delle minaccie greche.
Giova invece ricordare che la storia della presa di Napoli e della prorogazione dell'impero di Publilio cade nel tempo in cui si dice avvenuta l'abolizione dei a nexi, „ ed in cui M. Claudio Marcello avrebbe abdicato dalla dittatura, Liv. Vili, 24. La data della pretesa abolizione dei tf nexi „ vedemmo attribuita anche ad anni posteriori; l'abdicazione di M. Claudio Marcello constatammo tolta dalla storia del 215 a. C., Liv. XXIII, 31, 13 (v. s. p. 319j. E curioso che fra i nemici di Claudio Marcello verso il 209 ci sia stato un C. Publilio, Liv. XXVII, 20 sq.; Plut. Marc. 27.
Fra le notizie relative a Publilio Filoue v'è iufine quella che, sebbene già console e poi dittatore dal 339 a. C., due anni dopo sarebbe stato il primo plebeo a conseguire la pretura, Liv. Vili, 15, 9. Il nessun valore di questa notizia cerco di mostrare oltre nel corso di questo capitolo.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (539/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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