Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLA CATASTROFE CAUDINA.
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      Ma è vano insistere nel dimostrare non storico il racconto di tali trattative, dacché nell'età nostra un critico dotto e sagace notò che tutti codesti particolari vennero tolti a prestito dalla storiasvolgimento del diritto, del genere di quello per cui, appunto a proposito della u sponsio „ nei giudizi centumviralici, fu promulgata una * lex Crepereia „.
      Ma lasciando ad altri il determinare nel diritto privato il carattere e l'origine della 14 sponsio „ (soprattutto rispetto al giuramento ed al suo carattere sacro v. Verr. I. c.), e le sue relazioni colile * legis actiones, „ con la procedura formulare, a noi preme piuttosto far rilevare che quegli annalisti, i quali si ingegnavano dimostrare che a Gaudio non era stato fatto un u foedus „ bensì una u sponsio, „ invaginarono una ragione speciale per cui si sarebbe fatto guerra aa7iov5o£, àxyjpuxxoj, App. Samm. 4, e non si sarebbero condotti i feziali (v. s. p. 383, il. 1). In altri termini questo stesso racconto presuppone il costume di recare abitualmente con se i feziali. E tale costume pare corrispondere alla natura primitiva dell' u impennili militare, „ il quale in nessun caso per l'età più antica, era limitato dalla volontà del popolo e del senato. 11 particolare raccontato per il 296 a. C. : ossia sull'esercito che impose ai consoli la condotta da tenere contro i nemici, Liv. X. 19, 10 sq., v. s. p. 429, si trova in mezzo a racconti, che, da qualunque lato si esaminino, tradiscono elaborazioni letterarie assai recenti e potrebbe anche derivare da un'annalista dell'età sillana in cui questo fatto si era più volte verificato; ma può anche darsi spiegazione diversa, e di ciò in seguito.
      Nel costume di portar seco i feziali per concludere al caso un u foedus „ con il popolo contro al quale si combatteva, v'è un tratto degno di stare a fianco a quello per cui, secondo la tradizione, alle battaglie di Veseris (340 circa a. C.) e di Sentino (295 a. C.) sarebbe stato presente per la * devotio „ un u pontifex „ Vili, 9, 4; X, 28, 14. Si comprende invece come al tempo delle guerre puniche fosse necessario far venire da Roma i feziali per il tt foedus, „ Liv. XXX, 43, 9, dacché a costoro, sebbene avessero perduto l'antico carattere di veri e propri legati del senato e del popolo, rimase l'adempimento del cerimoniale religioso.
      Tutto quanto si dice sulla a sponsio „ Caudina è recente falsificazione, e non è quindi strano che gli annalisti che l'inventarono (ossia annalisti del genere di Licinio Macro, i quali erano in pari tempo giuristi) abbiano tenuto presente il diritto vigente nell'età propria. E ciò forse va esteso a quanto si racconta per il 308 a. C., a proposito degli Ocriculani: tf sponsione in amicitiam accepti, „ Liv. IX, 41, 20. E doveroso riconoscere chele ricostruzioni giuridiche che si possono fare su questo argomento non hanno sempre un fondamento sicuro. Cosi ad es. per determinare questioni di tal natura non vale riferirsi a passi come quello di Livio, II, 33, 4, a proposito del preteso u foedus Cassianum „ del 493 a. C., dacché questi dati presuppongono tempo e redazioni letterarie recenti, e non si riferiscono a fatti veri e che possano porgere qualche indicazione dal lato cronologico. La circostanza che la u sponsio „ si trova già in scrittori come Plauto, passim, non gioverebbe al caso a determinare se l'anna-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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